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"Finanziamenti illeciti", Bonafede indagata: "Estranea al bando"

FIRENZE. Perquisizioni dei carabinieri del Ros sono in corso negli uffici della Regione Sicilia nell'ambito dell'inchiesta per corruzione della procura di Firenze su tangenti pagate per lavori Anas in Toscana e in altre regioni.

Tra gli indagati c'è anche l'ex assessore regionale Ester Bonafede e un funzionario della Regione Sicilia. L'indagine a suo carico, però non riguarderebbe gli appalti, ma presunti illeciti in finanziamenti della Regione Sicilia nel settore residenziale e turistico.

LA REPLICA. "Non ho alcun rapporto con l'inchiesta sui lavori Anas in Toscana - spiega l'ex assessore, coinvolta infatti in un'altra tranche siciliana ruoterebbe attorno alla realizzazione di un Albergo diffuso a Sambuca di Sicilia - Sono assolutamente estranea alla vicenda Anas e al di fuori di qualunque coinvolgimento".

Quanto all'inchiesta sulla sua direzione dei lavori per l'Albergo diffuso, Bonafede spiega di essere stata nominata direttore nel dicembre 2016, appena tre mesi fa, e di non essere stata presente alla fase di partecipazione al bando pubblico, avvenuta almeno quattro anni prima.

"Il finanziamento è lecito ed è stato determinato dalla partecipazione di Coretur a un bando pubblico, per un importo complessivo di circa quattro milioni di euro cofinanziato al 50% con Fondi Europei - aggiunge l'ex assessore - Anche in questo caso io non mi sono occupata dei finanziamenti, anche perchè sono arrivata solo tre mesi fa. Sono certa che avremo modo di chiarire e di dimostrare l'assoluta linearità e trasparenza del progetto".

Nell'inchiesta risulterebbe coinvolto anche il marito, l'ex magistrato Carmelo Carrara, per anni in procura a Palermo, poi eletto sindaco di Terrasini nelle liste dell'Udc, attualmente avvocato. Indagata anche la funzionaria regionale dell'assessorato al Turismo Anna Maria Spanò.

Bonafede, che svolge la professione di architetto, non sarebbe coinvolta in quanto ex assessore regionale - peraltro nella Giunta Crocetta aveva la delega alla Famiglia e agli Enti locali -, ma come tecnico. I lavori riguardano la ristrutturazione di una trentina di immobili nel centro storico del paese da parte di un imprenditore del settore turistico.

Ester Bonafede è attuale vice commissario dell’Udc in Sicilia. Il leader Lorenzo Cesa le ha affidato l’incarico dopo l'uscita dal partito dell’ex presidente Gianpiero D’Alia e dei deputati regionali del gruppo parlamentare dell’Ars transitati nei 'Centristi per l’Europà, tranne l’ex capogruppo Mimmo Turano che ha deciso di rientrare nell’Udc.

Bonafede è stata tra i protagonisti dell’accordo raggiunto da Forza Italia e dai 'cuffarianì di Cantiere popolare con Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo, sostenuto, oltre che dai partiti del centrodestra, dal movimento dei 'Coraggiosì e da ex Pd. Bonafede è stata anche assessore con delega alla Famiglia in due giunte di Rosario Crocetta, ne è uscita definitivamente dopo la formazione del governo politico. Quando era assessore fu al centro di polemiche per il doppio incarico in quanto responsabile dell’orchestra sinfonica siciliana che dovette abbandonare e per via di alcune dichiarazioni sull'indennità che riteneva troppo bassa rispetto all’impegno che ricopriva in giunta.

LE ACCUSE. Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e alla corruzione: sono le accuse contestate, nel decreto di perquisizione eseguito dai carabinieri, a carico di Ester Bonafede, ex assessore regionale siciliano, e del marito Carmelo Carrara, ex magistrato, ora avvocato.

I militari hanno perquisito l’abitazione di Bonafede e lo studio legale del marito. All’atto ha assistito un rappresentante dell’Ordine degli avvocati, come prevede la legge.  I due sono indagati dalla Procura di Firenze, in un filone di una inchiesta che parte da accertamenti su tangenti in appalti Anas, in concorso con Antonino Mazzeo, ex capo compartimento Anas Toscana e Roberto Troccoli, ex capo servizio amministrativo Anas Toscana e agli imprenditori messinesi Gianfranco Recupero e Marcantonio Pinto Vraca.

Secondo gli investigatori, Vraca, socio occulto dell’impresa SCAE, «persona capace di far valere la forza dell’intimidazione con metodo mafioso», scrivono i pm, avrebbe corrotto i pubblici ufficiali Mazzeo e Troccoli. Carrara, insieme a Vraca, alla moglie e all’imprenditore Recupero, avrebbe usato la SCAE per avere appalti pubblici indetti dal compartimento ANAS di Firenze grazie all’aiuto di Mazzeo e Troccoli.

«Pinto Vraca e Carrara - scrivono i magistrati - godendo di una rete di relazioni politico-istituzionali, erano in grado di soddisfare le aspettative di carriera e di futuro trasferimento in altre sedi gradite di Mazzeo e Troccoli, entrambi in servizio a Firenze». In cambio la SCAE, nel 2015, si è aggiudicata dall’ANAS appalti per lavori di oltre 10 milioni.

Nell'ambito delle stesse indagini otto imprenditori sono finiti stamani agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione nell'ambito delle procedure di assegnazione di appalti e commesse del compartimento Anas di Firenze.

Secondo quanto appreso, perquisizioni sarebbero in corso nei confronti di altre persone indagate nell'inchiesta. I reati contestati sarebbero quelli di associazione a delinquere, corruzione ed estorsione. Le perquisizioni sono state eseguite in Sicilia, Lombardia, Abruzzo e a Roma.

Gli arresti, in esecuzione di misura di custodia cautelare disposta dal gip di Firenze, sono stati eseguiti dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri forestali e della Polstrada di Firenze. Gli imprenditori finiti ai domiciliari avrebbero agito con la complicità di due pubblici ufficiali dell'Anas, sottoposti a misura cautelare nell'ambito della prima tranche dell'indagine.

Secondo quanto spiegato, le perquisizioni in corso da parte del Ros, riguarderebbero in particolare l'attività e la gestione di una delle imprese interessate agli appalti, amministrata in passato da uno degli imprenditori arrestati e perquisita nella prima fase dell'indagine. Nel 2015 la ditta risulta essersi aggiudicata appalti indetti dal compartimento Anas di Firenze per oltre 5 milioni di euro. Amministratore di fatto, spiegano gli investigatori, era un altro degli arrestati, che avrebbe agito d'intesa con un avvocato palermitano. Questi ultimi, insieme con l'ex assessore regionale e il funzionario della Regione Sicilia, risultano indagati in relazione a finanziamenti della Regione Sicilia nel settore residenziale e turistico.

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