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La Sicilia al Vinitaly, da "babbìo" ad "accussì": il dialetto nelle etichette

PALERMO. Una delle frasi più ricorrenti pronunziate dai visitatori tra i padiglioni della fiera di Verona è stata «andiamo in Sicilia», cosa che ha inorgoglito produttori ed organizzatori presenti al padiglione 2. L’Isola è stata anche la più citata sui social, seguita dalla Puglia, dal Veneto, dalla Toscana e dalla Sardegna.

Due i vini siciliani nella top ten dei più citati, Etna e Grillo.

Le aziende siciliane che hanno partecipato al Vinitaly sono state 152 in 3.200 metri quadrati, con un susseguirsi di incontri, conferenze e lunghe file per le degustazioni. Il record tocca a Donnafugata che ha servito circa 30 mila assaggi impegnando 30 persone. Si narra addirittura che uno degli addetti allo stand che sta per diplomarsi in Osteopatia, abbia rimesso in piedi un importatore messicano, rimasto bloccato dal «colpo della strega».

Grande curiosità quest’anno per i vini biologici e vegani con sempre più consumatori interessati a queste due tipologie. «La nostra è la più grossa cantina vinicola che imbottiglia biologico in Italia - racconta Filippo Paladino, produttore di Colomba Bianca a Mazara del Vallo - su 8 mila ettari di coltivazione, mille e ottocento, cioè più del venti per cento, sono di biologico e, non usando proteine animali, abbiamo superato anche l’esame dei vegani sempre più numerosi».

Grande spazio agli stand dalla forte connotazione siciliana come quello di Baglio di Pianetto che ha creato il suo spazio utilizzando delle gigantografie che riproducevano l’itinerario arabo – normanno. E rinnovato interesse per il dialetto nella scelta dei nomi dei vini come Bell’Assai per Donnafugata, Babbìo per Gorghi Tondi, Accussì per Feudo Arancio. L’azienda Cusumano ha portato al Vinitaly una bottiglia con delle strisce applicate al posto della consueta etichetta che, una volta staccate, sono degli alcol test per verificare se si è idonei a mettersi alla guida dopo aver veduto.

E poi ci sono stati premi e riconoscimenti. Due dei più prestigiosi a Cantine Pellegrino di Marsala, tornata al Vinitaly dopo cinque anni di assenza facendo incetta di premi. Ha vinto quello per il miglior vino per prezzo/piacere con il Marsala Doc Vergine Riserva Dry 2000 e il premio speciale «Immagine Coordinata 2017» assegnato dalla Giuria del Concorso Internazionale Packaging di Vinitaly per le nuove etichette di chiara ispirazione pantesca. L’azienda Possente di Alcamo ha ottenuto il premio per i vini a basso contenuto di solfiti, mentre l’azienda Baglio del Cristo di Campobello di Licata è stata premiata con la Gran Medaglia di Cangrande Angelo Betti. Infine trentasette vini siciliani sono stati degustati e selezionati dagli esperti che li hanno valutati con punteggi superiori a 90 su 100, ovvero vini che rappresentano le eccellenze.

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