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M5s, Nuti: "Mi autosospendo dal gruppo parlamentare"

Riccardo Nuti

PALERMO. «Mi autosospendo dal gruppo parlamentare 5 stelle fino al termine della mia sospensione dal Movimento. Basta alle tante mistificazioni volte a farmi fuori e a colpire il Movimento. Adesso non c'è più nulla da strumentalizzare. Con la mia scelta, i portavoce del gruppo M5S non avranno l’imbarazzo di doversi esprimere nei miei confronti in inutili riunioni, distanti dall’obiettivo: la rivoluzione culturale del Paese». Lo annuncia su Facebook Ricardo Nuti, uno dei tre parlamentari indagati per il caso firme false.

«Ho compreso il giochino politico di partiti e avversari, per cui non voglio alimentarlo in alcun modo. Credo nel progetto che portiamo avanti da 10 anni. Dunque ho deciso di togliere il giocattolo a quanti vogliono distruggere un sogno collettivo e speciale. Confermo la mia fiducia nella Giustizia e mantengo il rispetto che ai magistrati ho sempre portato fin dall’inizio. Proverò la mia innocenza e la costante fedeltà ai princìpi del Movimento. Inoltre continuerò a dimezzarmi lo stipendio, come nei 4 anni del mio mandato. Destinerò le eccedenze al fondo per il microcredito, fiero d’aver, ad oggi, restituito 123.840 euro. Proseguirò, guardando al territorio, la mia attività parlamentare senza risparmiarmi. Denuncerò ancora conflitti di interessi, malaffare e mafie, come ho fatto in questi anni con gli atti. A testa alta», scrive l'esponente siciliano rinviato a giudizio assieme alle colleghe Claudia Mannino e Giulia Di Vita.

Ieri dopo il rinvio a giudizio chiesto per Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, Beppe Grillo ha sciolto gli ormeggi della prudenza e affrontato il caso delle firme false a Palermo con la linea dura. A farlo andare su tutte le furie è la reazione dei tre parlamentari all’inchiesta giudiziaria. Una reazione che, agli occhi di Grillo, danneggia l'immagine del M5S che attacca la magistratura violando i principi del Movimento. Da qui la messa alla porta dei tre indagati M5S che, a questo punto, sono ad alto rischio espulsione. E che, dopo Pasqua, saranno temporaneamente allontanati anche dall’assemblea dei deputati. In serata la difesa dei tre parlamentare M5s che sostengono di non aver mai attaccato i magistrati.

Grillo aveva aveva finora evitato di prendere questa decisione(incassando gli attacchi del Pd), consapevole del legame tra Nuti - pentastellato di 'prima generazionè - e una buona fetta dei deputati. Per il garante, tuttavia, Nuti ha passato il segno con un’intervista al Corsera in cui definisce l'inchiesta firme false «una montatura», accusa il candidato M5S a Palermo Ugo Forello di conflitto di interessi e spiega che Grillo «non ascolta» le ragioni dei tre parlamentari indagati.

A quel punto, per il garante, il dado è tratto. In un post scriptum sul blog, Grillo annuncia di chiedere al collegio dei probiviri di valutare nuove sanzioni nei confronti dei tre: hanno «attaccato il candidato sindaco del M5S a Palermo e fatto considerazioni sulla magistratura che non coincidono con i nostri principi», spiega il leader che, allo stesso tempo, chiede di raccogliere le firme necessarie affinché l’assemblea voti per sospendere (è necessaria la maggioranza assoluta dei gruppi di Camera e Senato) i tre parlamentari siciliani.

 

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