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Attacco al pullman del Borussia, la procura: è terrorismo

I giocatori del Borussia e la maglia con la foto e la scritta per Bartra

ROMA. Le maglie dedicate a Bartra, il compagno ferito, gli applausi dello stadio intero. Il Borussia è sceso in campo dopo la grande paura "per tutto il mondo": la gara col Monaco, andata dei quarti di Champions e rinviata per le bombe al pullman della squadra tedesca, si è giocata con gli spalti uniti in un unico abbraccio.

Lo stesso partito già ieri quando i tifosi di Dortmund avevano aperto le loro case per ospitare i francesi del Monaco: erano avversari, sono diventati 'amici' come hanno mostrato per tutta la giornata i social dopo l'hastag lanciato 'un letto per i tifosi ospiti'.

E i monegaschi hanno ricambiato applaudendo lungamente i tedeschi al loro ingresso in campo: e per tutto il tempo si è giocato come se si stesse a teatro, in un clima di concordia e rispetto reciproco.Intanto è tutto ancora da chiarire il quadro di fronte al quale si trovano gli investigatori tedeschi che stanno indagando sulle tre esplosioni che hanno colpito l'autobus sul quale viaggiava la squadra del Borussia.

Pochi, finora, gli elementi certi. Il primo: la procura federale tedesca, che ha assunto la guida delle indagini, è convinta che si sia trattato di terrorismo.

Il secondo: chi ha piazzato gli esplosivi lungo la strada che parte dall'hotel in cui alloggiava la squadra ha messo in conto la possibilità di uccidere. Gli ordigni, capaci di sprigionare la loro forza esplosiva su una distanza di oltre cento metri, erano dotati di punte metalliche, una delle quali è stata ritrovata conficcata nel poggiatesta di uno dei sedili del bus.

Il terzo: un uomo vicino agli ambienti islamici radicali è stato arrestato. Ma dalle indagini condotte finora non sono emerse prove che l'iracheno islamista sia coinvolto nell'attacco all'autobus del Borussia Dortmund.

"Le indagini non hanno fornito finora nessuna prova che l'accusato abbia partecipato all'attacco", ha comunicato la procura federale tedesca, che ha chiesto un mandato d'arresto contro l'uomo, ma non a causa delle esplosioni. Il 26enne iracheno Abdul Beset A. E' sospettato di aver aderito all'Isis in Iraq, si legge nella nota.

Inoltre sono stati piazzati al di fuori del raggio d'azione delle telecamere dell'hotel. Nelle vicinanze sono state ritrovate tre lettere di rivendicazione con lo stesso contenuto. Il testo fa riferimento all'attentato di Anis Amri a Berlino, menziona Angela Merkel e minaccia nuove azioni se non verranno ritirati i Tornado tedeschi che sorvolano la Siria e non verrà chiusa la base statunitense di Ramstein, in Germania.

Una pista islamica "appare possibile", ha spiegato la portavoce della procura federale, Frauke Koehler. Le lettere, tuttavia, hanno sollevato diversi interrogativi tra gli esperti: l'Isis non è solito lasciare rivendicazioni sui luoghi degli attentati, né aveva chiesto finora la chiusura di Ramstein e nel testo non compaiono simboli che rimandino allo Stato islamico.

Il testo contiene inoltre singolari errori di ortografia: parole tedesche semplici sono scritte in modo sbagliato, mentre espressioni complesse sono state rese in modo corretto. Gli inquirenti non escludono del tutto altre piste, che vanno dall'ipotesi di frange violente di tifosi, fino agli estremisti di destra oppure a un tentativo di ricatto.

Appare invece poco plausibile la matrice della sinistra radicale: la procura federale ha espresso "forti dubbi sull'autenticità" di una seconda rivendicazione, diffusa online, che attribuiva l'attacco ad ambienti antifascisti. Probabilmente si tratta di un fake orchestrato da esponenti dell'estrema destra.

La cancelliera Angela Merkel ha condannato l'episodio, parlando di "atto ripugnante", e telefonato ai dirigenti del club per esprimere il sostegno del governo tedesco. Nell'attacco sono rimaste ferite due persone: il difensore Marc Bartra, già operato per la frattura del radio distale destro, e un poliziotto che precedeva in moto il bus e ha subito un trauma da scoppio e uno shock.

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