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Ferrara, continua la caccia al killer dalla doppia identità: è Igor ed Ezechiele

FERRARA. Un killer senza pietà dalla doppia identità: quella di Igor Vaclavic, russo ma anche Ezechiele Norberto Feher, serbo, nato a Sobotica, come si scopre da un suo profilo personale Facebook come rivelano i quotidiani 'la Nuova Ferrara' e 'il Resto del Carlino'.

Con queste due identità, Ezechiele-Igor è indagato formalmente da ieri pomeriggio per due omicidi, quello di Valerio Verri, la guardia ecologica uccisa nel Mezzano sabato sera scorso per cui indaga la procura di Ferrara (dove hanno rubricato gli atti con il nome di Igor) e quello di Davide Fabbri, il barista freddato nel suo locale una settimana fa a Budrio, per cui la procura di Bologna ha intestato il fascicolo a Ezechiele.

Gli sviluppi giudiziari emersi nella giornata di ieri si basano su testimonianza fondamentali che hanno portato gli inquirenti ai riscontri per attribuire i due omicidi al killer in fuga, ancora in fuga e braccato da centinaia di uomini che battono 15 chilometri quadrati nell'area tra Argenta e Molinella.

Quello del profilo Facebook, potrebbe essere non solamente un fake, profilo in cui Ezechiele Norberto Feher/Igor Vaclavic si ritrae con selfie in giro per Ferrara, come un turista qualsiasi. Addirittura in una foto del suo album personale, Ezechiele-Igor si mostra assieme ad "un grande amico" - scrive lui stesso nel post alla foto - don Antonio Bentivoglio, cappellano del carcere dell'Arginone col quale aveva una amicizia, da detenuto a religioso. Questa la conferma assoluta della stessa persona.

Ciò che stride e rende inquietante questa situazione paradossale è che nelle foto di Facebook è in giacca e cravatta, ride, scherza, fa il simpaticone, Ezechiele Norberto-Igor: si fa fotografare coi cosplay (figuranti in costume) in giro per Ferrara, in via Garibaldi, in piazza Trento Trieste, sotto gli uffici del giornali cittadini. E tutto questo nel giugno 2016, un anno fa. Si fa un selfie anche davanti alla statua dell'Acquedotto, piazza 24 maggio. Fa gli auguri di Buon Natale, di Capodanno.

L'8 marzo scorso si fotografa in giacca, elegante, dice di essere un libero professionista e vivere a Valencia, in Spagna (dove potrebbe realmente essere stato, vista la precisa gelolocalizzazione di Facebook, prima di ritornare nei mesi scorsi nel Ferrarese).

Nelle foto, non ha nulla del killer spietato che in una settimana ha ucciso due volte, e ora è braccato da 800 uomini che si turnano tra Carabinieri dei reparti speciali (Gis, Tuscania, Cacciatori di Calabria), le teste di cuoio della Polizia (gli Uopi, unità operative pronto intervento, antiterrorismo), parà.

Lo cercano da sabato sera, quando dopo avere ucciso nel Mezzano è fuggito a bordo di un Fiat Fiorino bianco che poi ha abbandonato a Marmorta, lasciandolo in via Spina, con le sue tracce a bordo, un giubbotto, la bicicletta che usava per spostarsi nelle campagne.

Al momento sono in corso tutte le verifiche su questa doppia personalità, poichè come emerso nei gironi scorsi, Ezechiele/Igor avrebbe altri numerosi alias. E occorre ricostruire quella storia personale piena di ombre: al momento, però, gli atti giudiziari sono doppi, con doppia identità: ha commesso due omicidi, con due nomi diversi, come riportato nei rispettivi fascicoli di reato a Ferrara e Bologna.

E' scesa anche la nebbia a complicare la seconda notte di ricerche per trovare Igor Vaclavic, nascosto da qualche parte nelle zone umide all'incrocio tra le province di Bologna, Ferrara e Ravenna.

Il rastrellamento coordinato dai Carabinieri, centinaia di uomini tra cui anche i paracadutisti del Tuscania, i Cacciatori di Calabria, personale del Gruppo intervento speciale (Gis) e altre forze di polizia è proseguito senza sosta, con base nella caserma della Compagnia di Molinella, paese della Bassa bolognese.

Nelle ore passate era stato trovato anche una sorta di giaciglio del ricercato. Il rifugio rudimentale, dove c'erano anche alcuni viveri, era però stato abbandonato.

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