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Come riparare il cervello dell'uomo? I delfini possono svelarne il segreto

TORINO. I delfini possono svelare il segreto per riparare il cervello umano. Un passo avanti in questa direzione viene da uno studio di 4 anni su 12 mila fettine di cervello di 10 delfini, neonati e adulti.

Lo studio, realizzato al Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi- Università di Torino, è stato pubblicato sulla rivista Brain Structure & Function e dimostra come la neurogenesi, ovvero la capacità di produrre neuroni, sia legata alla funzione olfattiva. Nel delfino, infatti, la neurogenesi adulta è assente come l’olfatto, perduto 40 milioni d’anni fa.

Ma grazie al fatto che fosse presente nel suo antenato terrestre, fa sì che nel cervello dei delfini sia presente un residuo 'vestigiale'.

Anche nell’uomo, in cui l’olfatto è diventato meno importante per la sopravvivenza, questa regione è meno attiva.

«Questi risultati - afferma il ricercatore Luca Bonfanti - non escludono che la ricerca possa riuscire, un giorno, a modulare a scopo terapeutico i residui di attività neurogenica rimanenti nell’uomo».

Nel corso degli anni, lo sforzo congiunto di numerosi laboratori ha cercato, infatti, di sfruttare la «neurogenesi adulta» per riparare i danni cerebrali, ma i processi riparativi e rigenerativi sembrano scomparsi dal nostro cervello a causa di scelte evolutive, come dimostra il caso dei delfini. Inoltre, lo studio conferma il fascino di una linea di ricerca, quella relativa alla plasticità cerebrale, che continua a riservare nuove sorprese e che potrebbe indicare come mantenere un cervello giovane nonostante il progressivo allungamento dell’aspettativa di vita.

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