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Davis Cup, Lorenzi e Seppi battuti: Italia sotto 2-0 in Belgio

CHARLEROI. Il Belgio è in vantaggio 2-0 sull'Italia al termine della prima giornata della sfida valida per i quarti di finale di Coppa Davis, in corso sul veloce indoor dello Spiroudome di Charleroi, impianto polivalente con una capienza di oltre 6mila posti. Paolo Lorenzi ha infatti ceduto per 6-7(3) 6-1 6-1 7-6(4) a Steve Darcis dopo tre ore e venti minuti di partita, poi nel secondo singolare Andreas Seppi è stato sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3 6-3, in due ore e 8 minuti, da David Goffin.
Si fa dunque dura per gli azzurri, chiamati a un’autentica impresa per cercare di ribaltare il risultato contro i padroni di casa, che 'vedonò invece la semifinale. A cominciare da domani quando alle ore 15 italiane è in programma il doppio tra le coppie Simone Bolelli/Alessandro Giannessi e Ruben Bemelmans/Joris De Loore (salvo variazioni dei due capitani). Domenica (dalle ore 14.30), poi, gli ultimi due singolari: Lorenzi-Goffin e Seppi-Darcis.

I due precedenti, entrambi datati 2015 e sul duro, parlavano in favore del 26enne di Rocourt, vittorioso in tre set a Basilea (indoor) e molto più agevolmente a Pechino.
«Nel quarto set ho avuto la mia chance quanto meno per allungare la partita. Peccato non averla sfruttata - ha commentato Lorenzi - Peccato per quel primo quindici sul 5-4 in mio favore nel quarto parziale servivo per il set, ho fatto serve and volley e giocato un’ottima volée ma lui si è inventato un passante di contro balzo pazzesco e un pò casuale». Il 35enne senese ha provato a mettere pressione a Darcis, che in Davis lo scorso febbraio ha praticamente battuto la Germania a Francoforte (il numero uno Goffin non c'era) vincendo i singolari sia con Zverev che con Kohlschreiber. Con la maglia del Belgio vanta 21 successi e 8 sconfitte e gli è capitato soltanto una volta di perdere entrambi i singolari.

«Dopo aver vinto il primo set al tie break - ha aggiunto Lorenzi - sono un pò calato al servizio, Darcis è entrato più dentro il campo e per un’oretta buona ha giocato davvero bene. Si spiega così il doppio 6-1. Poi, però, stavo per riaprire la partita e al quinto set in Davis può accadere di tutti. Peraltro sul finire del quarto mi sembrava più stanco e serviva con minor incisività. Non penso di aver fatto scelte sbagliate. Ho cercato sempre di attaccarlo per mettergli pressione soprattutto sul rovescio, ma la superficie veloce e le palline che rimbalzano poco favorivano certamente lui. E’ stato più bravo e più fortunato».

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