Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Veicoli nel mirino dei ladri, nel 2016 calano i furti in Sicilia: -10% per le auto e -8% per le moto

ROMA. Anche in Sicilia nel 2016 calano i furti di auto e moto rispetto all'anno precedente. I dati dell'Isola sono in linea con la media nazionale dove, secondo le statistiche del Polizia di Stato pubblicate sul sito www.poliziadistato.it sono in diminuzione i furti di autovetture, automezzi e motoveicoli. Dai dati emerge una «situazione confortante», riferisce una nota.

Anche per il 2016 si registra un significativo decremento del fenomeno delittuoso pari a -6,58 % rispetto al 2015 che era già in calo rispetto al 2014.

 

In particolare, per quanto riguarda gli autoveicoli (autofurgoni e fuoristrada) in Sicilia i furti sono calati del 9,22 %, passando dai 14.535 del 2015 ai 13.195. Quanto alle autovetture rubate, in Sicilia si ha un calo del 9,55%, passando dalle 13.190 auto rubate nel 2015 alle 11.030 del 2016. A livello nazionale, le prime tre auto nel mirino dei ladri sono la Fiat Panda, seguita dalla Fiat Punto e dalla Fiat Cinquecento. Ritroviamo nella top ten poi la Lancia Y, la Ford Fiesta, la Volkswagen Golf, la Fiat Uno, la Smart Fortwo, la Renault Clio e la Opel Corsa.

Passando poi ai dati dei furti di fuoristrada in Sicilia, si registra un altro calo del 17,01%, da 341 a 283. Analogo discorso per i motoveicoli e i mezzi pesanti. Nel primo caso si passa dagli 8.115 del 2015 ai 7.496 del 2016, con un calo del 7,63%. Diminuzione consistente anche per i mezzi pesanti che passano dai 358 modelli rubati nel 2015 ai 247 del 2016, per un calo del 31,01%.

Quanto ai dati generali, i furti d’auto scendono di 5,20 punti%, i furti di motoveicoli di 9,38 punti% e di mezzi pesanti di 9,76 punti%.  Per le auto, Campania, Lazio e Puglia sono ai primi posti della classifica, mentre e Valle d’Aosta, Trentino e Umbria si confermano come le regioni più virtuose.  Anche per motocicli e ciclomotori il primato spetta alla Campania seguita da Lazio e Lombardia.

Ma che fine fanno le nostre auto? A causa dei gruppi criminali transnazionali, i mezzi prendono rotte diverse, venendo “piazzate” in Asia e Africa centrale, in Turchia fino a raggiungere il Medio Oriente attraverso il porto di Ancona. In un caso l’indagine è arrivata fino in Giappone.

Per trasportare i veicoli nei Paesi extra europei vengono utilizzati i container imbarcati nei maggiori porti sia in Italia che all’estero. Il trasporto in ambito continentale dei mezzi avviene invece tramite corrieri pagati per guidarli o anche con autocarri o all’interno di furgoni.

“Abbiamo riscontrato che le organizzazioni criminali – spiega Giuseppina Minucci del Servizio Polizia stradale- hanno rapidamente affinato le tecniche, tenendo il passo con le evoluzioni tecnologiche compiute dalle case automobilistiche. Alle tradizionali modalità utilizzate per rubare i veicoli quali la rottura del finestrino, la forzatura delle portiere o del bagagliaio, i ladri hanno affiancato tecniche sempre più ingegnose che, molte volte, riescono a garantire l'apertura delle vetture, nonostante tutte le precauzioni possibili prese dai proprietari". Certo ci vogliono abilità e competenze. Ma è possibile in qualche modo difendersi.

“Il primo consiglio – continua il dirigente della Stradale - è accertarsi sempre della chiusura delle auto ed effettuare tale operazione sempre a distanza ravvicinata. Il secondo suggerimento è per chi ha auto con sistemi antifurto satellitare o a radiofrequenze: in caso di furto - aggiunge Giuseppina Minucci – è fondamentale la tempestività della segnalazione: prima si segnala il furto più aumentano le possibilità che il mezzo venga rintracciato in territorio nazionale e restituito al legittimo proprietario. La buona notizia è che continuano a mantenere la loro deterrenza il classico bloccasterzo e gli altri sistemi antifurto meccanici".

Caricamento commenti

Commenta la notizia