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Pensioni, l'Inps: "Il 63% è sotto i 750 euro"

ROMA. All’inizio del 2017 risultano in essere 18.029.590 pensioni, con «una forte concentrazione nelle classi basse». Lo rileva l’Inps nell’ultimo osservatorio sulle pensioni, che non include però le gestioni dipendenti pubblici ed ex Enpals, spiegando che il 63,1% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale per le donne raggiunge il 76,5%. E', comunque, si precisa, solo una misura indicativa della «povertà», per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.

Nel 2016 sono state liquidate 1.048.096 pensioni, delle quali oltre la metà (53,2%) di natura assistenziale, per un importo totale pari a 9,4 miliardi di euro. «Un numero così elevato rispetto alla consistenza delle pensioni in pagamento è compensato da un ricambio molto più veloce rispetto alle prestazioni di tipo previdenziale», si legge.

Negli ultimi cinque anni il numero delle pensioni è diminuito nel complesso del 2,7%. In particolare, a partire dal 2013 si assiste «ad una inversione di tendenza": mentre da gennaio 2004 a gennaio 2012 il numero delle pensioni è aumentato mediamente dello 0,7% annuo per un complessivo 6,1%, negli ultimi cinque anni è iniziato a decrescere mediamente dello 0,6% annuo, con un calo complessivo del 2,7%.

Nel 2016 sono state liquidate a lavoratori del settore privato 84.988 pensioni di anzianità/anticipate rispetto all’età di vecchiaia, con un calo del 46,4% rispetto al 2015 (quando erano state 158.589). Del totale, 29.333 sono donne (55.655 uomini). E’ l’effetto della stretta sull'accesso alle pensioni anticipate introdotta con la legge Fornero. Dal 2016 per uscire dal lavoro prima dell’età di vecchiaia sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

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