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Disabili gravi, si sblocca il piano da 260 milioni per l'assistenza

PALERMO. Pronto a sbloccarsi il piano da 260 milioni per aumentare l’assistenza domiciliare ai disabili gravissimi. Un programma di aiuti fermo da ben otto mesi in attesa di un parere della commissione Sanità all'Ars che però non è arrivato perché sarebbe mancata l’indicazione del governo regionale sulle risorse.

Adesso la situazione sembra risolta, la giunta ha inviato un documento con tutti i capitoli di spesa e in mattinata potrebbe arrivare il parere sul via libera a 81 milioni dell’assessorato alla Sanità e quasi 178 della Famiglia. Non sarà però l’unico argomento oggetto di discussione della commissione guidata da Pippo Di Giacomo.

Oggi all’Ars si parlerà anche del piano da 36 milioni del presidente Rosario Crocetta per garantire subito un aiuto ai disabili da mesi con pochissime ore di assistenza al giorno. Il progetto prevede l’erogazione di un assegno da 5.400 euro o da 3 mila euro, in base alla gravità del caso, per garantire tre mesi di assistenza in attesa che vengano studiate soluzioni definitive e che si trovino altre risorse.

Le somme sarebbero erogate in un’unica soluzione e senza rendicontazione, una formula che però non piace alle associazioni di disabili che lanciano l’allarme ad esempio su tutti quei casi in cui questi soldi rischiano di essere utilizzati da familiari e assistenti per altri scopi.

Ieri sera intanto la giunta ha dato il via libera alla nuova rete ospedaliera. Si tratta di una riorganizzazione di reparti e ospedali per migliorare il funzionamento della sanità siciliana e che consentirà di sbloccare, probabilmente dopo l’estate i concorsi per assumere almeno 5 mila persone. Una notizia attesa dai mesi dai sindacati: “Nella speranza che non sia l'ennesima dichiarazione che viene postergata o annullata – dice Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind – ribadiamo il sostegno alla professione infermieristica e vigileremo sull'impegno che tale rete ospedaliera venga applicata per iniziare ad assicurare la sicurezza ai pazienti e agli operatori sanitari”.

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