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Disabili, nuovo incontro in Commissione, ancora scontro

PALERMO. "I fondi annunciati non bastano, non si possono distribuire 54 milioni a pioggia senza obbligo di rendicontazione, così si rischia di dare soldi a chi non ha bisogno". È quanto diranno in commissione Bilancio all’Ars associazioni dei disabili, che sono state convocate oggi a mezzogiorno per discutere del piano varato dal governo Crocetta per aiutare i disabili gravissimi.

I rappresentanti porteranno sul tavolo della commissione una proposta di piano chiedendo che venga approvata.
Non ci saranno i fratelli Alessio e Gianluca Pellegrino, che per primi nelle scorse settimane avevano sollevato il problema della mancanza di risorse. Il motivo della loro assenza è legato alle barriere architettoniche di Palazzo dei Normanni che rendono difficoltoso l'accesso ai disabili.

"Per loro l'ultima volta è stato massacrante - dice Vincenzo, uno dei loro assistenti - hanno delegato me a partecipare, anche questa volta immagino che saremo relegati in uno stanza secondaria perché la sede della commissione è inaccessibile". Una situazione che aveva spinto Giovanni Cupidi, uno dei leader della protesta, a lanciare un appello a Papa Francesco per chiede alla politica di essere più umana e sensibile al problema dei disabili. E prima ancora al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Anche se il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, ha fatto sapere che  "l'audizione si terrà in una sala facilmente accessibile, è stata predisposta una scala mobile e sarà fornita tutta l'assistenza necessaria".

Intanto dell'assessorato alla Formazione guidato da Bruno Marziano comunicano che una parte delle somme destinate ai disabili, 16 milioni dei 54 totali, non saranno più prelevati dalle risorse destinate all'Oif, cioè i corsi dell'obbligo d'istruzione rivolto ai ragazzi che al posto del tradizionale percorso di studi scelgono di conseguire una qualifica professionale. Secondo l'assessorato senza i 16 milioni sarebbero saltate almeno 200 assunzioni mentre migliaia di allievi non avrebbero potuto proseguire il percorso di formazione.

 

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