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Migranti, Minniti: non possiamo accogliere tutti, sì ai centri di controllo

ROMA. Un summit a Roma, che potrebbe avvenire a breve, tra partner europei, con Italia, Germania e Francia in prima fila, assieme ai Paesi del Nord Africa per gestire la crisi dei migranti con centri di selezione e controllo, in coerenza con gli accordi raggiunti con il governo libico di Fayez Sarraj. A questo sta lavorando il ministro dell’Interno Marco Minniti, che in un colloquio con il Corriere della Sera sottolinea: «I migranti rappresentano a prima grande sfida dalla nascita dell’Europa unita. Se non sapremo risolverla perderemo gran parte delle nostre conquiste politiche, sociali, democratiche, economiche. Sarà il collasso - avverte - e l’avvio di un’era buia fatta di razzismi, nazionalismi, piccoli egoismi xenofobi e auto-distruttivi».

«Con Sarraj ci siamo messi d’accordo per creare meccanismi di verifica delle coste occidentali della Libia. I primi 90 marinai delle motovedette dei guardacoste sono già stati addestrati dalla nostra Marina militare e le 10 barche veloci libiche che l'Italia ha in riparazione dal 2011 verranno consegnate a breve», dice Minniti. «Adesso dobbiamo però concentrarci sui confini meridionali. L’Italia ha pronti 200 milioni di euro per l'altra sponda del Mediterraneo. Altrettanti sono stati impegnati dall’Europa al recente vertice di Malta».

«Chi scappa dalla guerra e dalla fame ha diritto d’asilo. Gli altri vanno rimpatriati», rimarca Minniti. «L'anno scorso sono approdati in Italia 181.283 migranti, quasi tutti dalla Libia anche se quasi nessuno è libico; nei primi mesi del 2017 sono 15.760. Secondo le prime stime, in maggioranza sono arrivati perché spinti a migliorare le loro condizioni economiche».

«Non voglio muri, non si possono respingere e trattare da criminali i minori non accompagnati», ma «non è assolutamente possibile continuare a ricevere chiunque sbarchi illegalmente sulle nostre coste senza imporre alcun criterio di accoglienza" evidenzia Minniti. «La prima prerogativa della sovranità è quella del controllo dei propri confini».

In risposta a Matteo Salvini, andato in Russia per cercare un partner forte per la Libia, «non serve andare dai russi», afferma Minniti. «È l’Italia che ha il ruolo trainante in Libia. Per noi si tratta di un’occasione unica» per «rilanciarci come pedina centrale dell’Europa nel Mediterraneo».

Sugli altri fronti, «stiamo concludendo accordi per fermare i flussi dei migranti in Niger, si sta lavorando con l’Etiopia, ma la cosa va ampliata e deve essere europea, non solo italiana», rimarca.

«Isis sta perdendo terreno a Mosul e Raqqa. Non è escluso che i suoi militanti in fuga non possano unirsi alle rotte dei migranti».

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