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Tar Sicilia, l'allarme del presidente:
"La legalità non interessa a nessuno"

PALERMO. Un appello pesante quello lanciato oggi dal presidente del Tar di Palermo, Calogero Ferlisi, nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Ferlisi ha esaminato alcuni recenti casi per spiegare ai cronisti quanto preoccupante sia la situazione della giustizia amministrativa: "Il quadro normativo - dice - è assolutamente confusionario. Vedete il caso dei disabili (i soggetti gravissimi rimasti senza, o con scarsa, assistenza in Sicilia, ndr), nessuno è responsabile per quanto succede. E' così perché il quadro normativo è completamente opaco".

"In Italia - ha aggiunto - abbiamo cancellato i controlli. Il Comune di Palermo sulla base della stessa legge fa una cosa, il Comune di Catania un'altra, Agrigento e Trapani un'altra ancora. Gli enti locali non hanno punti di riferimento. La legalità non interessa a nessuno. Se al cittadino non sta bene va dall'avvocato, lo paga e si fa difendere".

Ferlisi parla dei "tantissimi ricorsi al Tar di Palermo sull'assistenza agli alunni minori disabili. Il contenzioso costa milioni allo Stato. I ricorsi vengono sempre persi dall'amministrazione pubblica. Non si capisce perché si è creato questo sistema, cioè 'rivolgiti all'avvocato'. Il Tar condanna le amministrazioni pubbliche, e quello che prima del ricorso costava uno, dopo il ricorso costa 5. Soldi che paga sempre la collettività. A me non sembra sensato questo sistema".

"Sono tantissimi i ricorsi che stanno impegnando il Tar di Palermo relativi all'assistenza scolastica o personale agli alunni minori disabili - ha detto Ferlisi a margine della cerimonia -. Non si capisce perché in Sicilia e in specie a Palermo c'è questo contenzioso enorme che costa milioni di euro allo Stato, alle casse pubbliche"..

"Da anni - ha aggiunto - assistiamo a questo contenzioso perché i ricorsi vengono sempre persi dall'amministrazione pubblica e il Tar dà ragione ai genitori che hanno i figli disabili. Non si capisce perché oramai si è creato questo sistema, cioè 'rivolgiti all'avvocato'. Il Tar condanna e quello che costava prima del ricorso costava 1, dopo il ricorso costa 5. Soldi che paga sempre la collettività. A me non sembra sensato questo sistema".

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