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Modulo tattico inedito, elogi e retromarcia sull'Italia del rugby

Il ct dell'Italrugby, Conor O'Shea

LONDRA. Nessuna critica, anzi solo elogi per lo stratagemma tattico con il quale l'Italia è rimasta aggrappata all'Inghilterra nella terza giornata del Sei Nazioni. La mossa ideata dal Ct Conor O'Shea - evitando di formare la linea del fuorigioco dopo i placcaggio, lasciando così liberi gli Azzurri di interferire sulle linee di passaggio inglesi - è stata duramente criticata dal ct inglese Eddie Jones.

Ma il giorno dopo gli stessi media inglesi non solo hanno riconosciuto la legittimità del piano tattico italiano, ma ne hanno apprezzato soprattutto la creatività. A Jones, che aveva dichiarato "questo non è rugby", ha risposto il Times: "Sì, Eddie, è stato rugby, ma non come lo conosciamo noi".

Merito di un'Italia inedita, "vivace e intelligente che ha chiesto all'Inghilterra: sei davvero furba come pensi di essere?". Per la risposta si sono dovuti attendere gli ultimi 10' di gioco, quando la nazionale della Rosa Rossa ha dilagato. Ma fin lì - aggiunge il Times - l'Italia aveva stregato Twickenham con il suo "piano tattico inusuale, efficace ma soprattutto a norma di regolamento".

Ed è per questo che ancora sul Times l'ex arbitro internazionale Jonathan Kaplan se la prende "con il regolamento, non con l'arbitro". Elogi anche dall'ex Ct inglese campione del mondo Clive Woodward, che pure non aveva risparmiato critiche agli Azzurri.

"La tattica anti-ruck dell'Italia non rispecchierà il gusto di Jones ma a me piace tantissimo. E' stata una sorta di guerriglia - innovativa e ispirata - che ha dato da pensare all'Inghilterra", scrive Woodward. Anche il Guardian punge Jones: "In passato ha sempre insegnato ai suoi giocatori di sviluppare la propria creatività e adesso che lo fa un avversario non gli va più bene".

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