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Roberta Caronia, una palermitana ne "I fantasmi di Portopalo": il mio ruolo? Una donna forte contro ogni pregiudizio

PALERMO. E' stata la protagonista assoluta di una fiction di grande successo, "I fantasmi di Portopalo", al fianco di Beppe Fiorello.

Lei è Roberta Caronia, attrice palermitana che ha interpretato il ruolo di Lucia Ferro, moglie di Saro Ferro interpretato da Fiorello.

"Ho interpretato il ruolo di una donna dolce e forte allo stesso tempo”, ha raccontato la stessa Caronia.

"Insegnante nella scuola del paese, istruita e accogliente con i suoi alunni, si è mostrata anche molto determinata nell’affiancare il marito quando le cose si sono fatte difficili".

"Ha affrontato con fermezza i pregiudizi e le paure di un’intera comunità”.

“La vera Lucia io l’ho conosciuta - ha raccontato l'attrice -. E' una donna speciale, una donna dal senso civico acceso e spero di averla rappresentata come merita”.

"Quando mi hanno proposto la sceneggiatura - ha continuato - ho letto il libro scritto dal giornalista che ha permesso che questa storia avesse voce e che per primo ha creduto alla denuncia del protagonista (interpretato da Beppe Fiorello), Salvo Lupo".

"Questa fiction ha raccontato la Sicilia in un modo diverso rispetto a come siamo abituati a vederla".

"Nella sceneggiatura infatti la nostra famiglia si è distaccata dagli stereotipi, prendendo una decisione che ha spezzato l'equilibrio di una famiglia normale, serena e che vive bene e che ad un certo punto decide di sovvertire il corso delle cose".

“I fantasmi di Portopalo” ha raccontato una delle più grandi tragedie degli ultimi anni, ovvero la storia del “naufragio fantasma” avvenuto nel Natale 1996, in cui morirono 283 migranti di origine pakistana, indiana e tamil in acque siciliane e venuto alla luce qualche anno dopo grazie al coraggio di un pescatore di Portopalo, Salvo Lupo, che ruppe il silenzio.

L’atroce segreto fu infatti custodito dai pescatori per mantenere lo spazio di pesca.

L’ex inviato di Repubblica Giovanni Maria Bellu ha poi seguito il caso, individuando nel 2001 nei fondali marini il relitto e pubblicando nel 2004 il libro "I fantasmi di Portopalo”.

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