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Guardia di finanza, in due anni scoperte frodi in Sicilia per 332 milioni

Oltre 5500 controlli, accertamenti su flussi di denaro pubblico per circa 470 milioni, frodi scoperte per 332 milioni. E’ il bilancio dell’attività svolta negli ultimi due anni dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza e finalizzata alla tutela della spesa pubblica e alla vigilanza sul regolare andamento della pubblica amministrazione.

Lo rendono noto le Fiamme Gialle a margine della presentazione del volume monografico sul tema «Le radici istituzionali della corruzione sistemica e l’azione di contrasto», realizzato in collaborazione con il Comando Regionale Sicilia, che verrà presentato oggi, alle 18.30, nella sede del Rettorato a Palermo.

In seguito agli accertamenti della Finanza 1.421 persone sono state denunciate per frode e 19 arrestate. Il contrasto alle truffe a danno della spesa previdenziale (indennità pensionistica e disoccupazione agricola su tutte) ha portato alla scoperta di 3.423 posizioni irregolari, per complessivi 30 milioni di euro circa di frode realizzata o tentata, mentre 1.630 controlli mirati hanno fatto emergere 940 cosiddetti "falsi poveri» (fruitori di esoneri sul ticket sanitario; contributi universitari o comunali sugli affitti; gratuito patrocinio legale).

Riguardo ai reati contro la pubblica amministrazione, le indagini svolte dai finanzieri delle provincie siciliane hanno portato alla denuncia di 872 persone, di cui 64 arrestate. Oltre 500 i pubblici ufficiali e i funzionari coinvolti.

Le Procure dell’isola hanno segnalato peculati per 15 milioni di euro, corruzioni e concussioni con prestazioni illecite accertate per oltre 2 milioni di euro e irregolarità in appalti e pubbliche forniture per oltre 105 milioni di euro.

Dagli accertamenti fatti su input delle Procure presso la Corte dei Conti, è emerso che tra il 2015 ed il 2016, il danno erariale ha raggiunto i 663 milioni di euro.

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