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Stipendi arretrati e stabilizzazione, nuova protesta degli Asu a Palermo

PALERMO. Protesta degli Asu oggi davanti a Palazzo dei Normanni. I sindacati Csa, associazione Asu, Confintesa e Alba hanno organizzato una manifestazione di protesta per chiedere il pagamento immediato degli arretrati per i 6 mila precari regionali e approvare la norma che prevede la stabilizzazione.

I sindacati ricordano che “senza un percorso di stabilizzazione sono destinati a morire”. Una piccola parte di loro, 254, è infatti a carico del ministero del Lavoro e già la Corte dei Conti ha ricordato che senza un piano per l’assunzione definitiva non sarà possibile proseguire con proroghe a oltranza.

Motivo per cui il ministero ha sospeso il sussidio che erogava alla Regione per pagare questo gruppo di precari.

Il presidente Crocetta ha annunciato che la Regione si farà carico anche di questa platea di lavoratori che però adesso chiedono garanzie sul proprio futuro. Il problema, secondo il sindacato Csa, è che la Regione ha pagato i soldi per gli stipendi, ma l’Inps sostiene di vantare dei crediti nei confronti della Regione. “

Non riuscendo a trovare il modo di pagare – dice Giuseppe Badagliacca segretario Generale del Csa - la Regione emette i mandati, ma l’ente previdenziale per voce di un suo funzionario, si rifiuta di pagare, poiché contabilmente prima deve essere chiuso il 2016. Una scelta che ha creato enormi disagi a migliaia di famiglie che non hanno più cosa mangiare, per non parlare dei soldi per raggiungere il loro luogo di lavoro”.

Il governo regionale ha garantito che provvedere con fondi regionali al pagamento di quei lavoratori e nel contempo aprirà una discussione col governo nazionale, perchè continui a garantire i trasferimenti.

“Nulla di più falso – aggiunge Badagliacca - La Corte dei conti, ha stabilito che non è possibile più utilizzare questo personale in regime di deroghe, se non finalizzate ad un percorso di stabilizzazione. Se non si riuscisse ad approvare il piano di stabilizzazione la stessa proroga già approvata contestualmente all’esercizio provvisorio, potrebbe essere impugnata e fra qualche settimana i precari potrebbero essere tutti senza lavoro. Nella migliore delle ipotesi potranno avere l’ultima proroga e fra 3 anni a casa. Chiediamo un impegno concreto al presidente Rosario Crocetta e all’assessore all’Economia Alessandro Baccei. Senza un intervento concreto li considereremo responsabili per quanto stanno vivendo 5 mila famiglie”.

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