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Stipendi fermi dopo 20 anni, la protesta dei vigili del fuoco di Sicilia si sposta a Roma

PALERMO. Stipendi da 1.300 euro dopo vent’anni di servizio, nessuno scivolo pensionistico e nessuno scatto a fine carriera così come le altre forze di polizia. Per questi motivi i vigili del fuoco sono sul piede di guerra e giovedì prossimo manifesteranno a Roma contro il governo per chiede l’equiparazione previdenziale e pensionistica agli altri Corpi. Sono 3 mila i vigili del fuoco in servizio in Sicilia.

Un centinaio di loro partirà per la Capitale sotto il simbolo del Conapo, il sindacato della categoria. “C’è una forte sperequazione sugli stipendi – dice Benedetto Chiavello, segretario provinciale di Palermo – prendiamo dai 300 ai 700 euro in meno rispetto a colleghi di altri comparti, non abbiamo i benefici delle altre forze, niente scatti di fine carriera, niente scivoli”.

Secondo il Conapo “bisogna restituire ai vigili del fuoco la stessa dignità lavorativa degli altri corpi in quanto siamo ancora ben lontani dalla piena equiparazione retributiva e pensionistica”.

Il governo aveva promesso ulteriori 50 milioni per il riordino delle nostre carriere e 1700 assunzioni straordinarie di vigili del fuoco già nel 2017 ma secondo il sindacato “il governo sta stanziando anche 977 milioni di euro per il riordino delle carriere del forze di polizia e armate e quindi i pompieri resteranno comunque penalizzati con questa goccia nel mare mentre meritano molto di più”.

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