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Riccardo Cucchi lascia, Inter-Empoli la sua ultima radiocronaca

Riccardo Cucchi

PALERMO. “L’Italia deve realizzare la quinta rete, la palla è a terra, l’uomo incaricato di eseguire il calcio di rigore, l’ultimo, è Fabio Grosso. Reteee, Reteee, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo. Un sogno, un sogno, gentili radioascoltatori, che si realizza”. Ci sono voci che portano con sé ricordi, momenti indelebili. La radiocronaca di una partita non è solo una voce. Racconta dov’eri, con chi ti trovavi, cosa stavi facendo mentre ascoltavi. Riccardo Cucchi di quei momenti ne ha evocati a centinaia entrando di diritto nel cuore di milioni di italiani. Domenica pomeriggio, alle 15, lo farà per l’ultima volta. 

Il più celebre radiocronista della Rai e della storica trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto lascerà a 64 anni la sua postazione. Quella di Inter-Empoli, alle 15, sarà la sua ultima radiocronaca.

Ameri, Ciotti, Provenzali. Cucchi entra nell’Olimpo dei radiocronisti dopo aver raccontato a milioni di italiani interminabili sfide prima ancora che esplodessero le pay tv, quando l’unico modo per seguire in diretta una partita di calcio era accendere la radiolina, magari quella dell’auto, e appartarsi in religioso silenzio. Laureato in Lettere, Cucchi è stato assunto in Rai nel 1979.

Tra le sue più celebri radiocronache c’è la finale ai mondiali di Germania del 2006, emozionante la sua descrizione dell’ultimo rigore calciato da Grosso. Nel corso della sua carriera ha seguito anche sei edizioni delle Olimpiadi. Nella Capitale non dimenticheranno mai il racconto degli ultimi due scudetti di Roma e Lazio. Lui, laziale e padre di un tifoso laziale, raccontò in maniera epica lo scudetto vinto dalla Lazio mentre a Perugia la Juve naufragava al Curi: "Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio del 2000. La Lazio è campione d'Italia".

Una vita da predestinato, la sua. Nel 1979 faceva l’insegnante e l’educatore in un carcere minorile, dalla cronaca nera passò allo sport e la sua prima radiocronaca, Campobasso-Fiorentina del 1981, arrivò sostituendo un collega malato Fu allora che il responsabile della redazione, ascoltandolo da Roma, volle subito conoscerlo. Nel 1994 divenne la prima voce di Radio1 per le partite della nazionale in sostituzione di Sandro Ciotti.

Nel 2014, in occasione di Italia-Lussemburgo giocata a Perugia, la sua ultima radiocronaca della Nazionale lasciando l’incarico a Francesco Repice. Domenica, dopo 40 anni di carriera, la sua ultima radiocronaca.

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