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Giornata mondiale contro il cancro: dati in crescita, diagnosi precoce per "domare la bestia"

ROMA. Quattordici milioni di nuove diagnosi l'anno, che diventeranno ventuno nel 2030 sotto la spinta della crescita e dell'invecchiamento della popolazione, quasi nove milioni di morti, una su sei tra quelle che avvengono nel mondo, anche in questo caso destinate a salire.

I numeri del cancro fanno paura, ma con una spinta alla prevenzione e all'accesso alle terapie è possibile invertire la tendenza. Il messaggio è dell'Oms, che in occasione del World Cancer Day che si celebra oggi ha pubblicato nuove stime e linee guida sui tumori. La possibilità sempre più concreta di guarire è stata ricordata anche dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Il World Cancer Day è importante perché le persone non devono avere paura del cancro, è una bestia che si doma - ha ricordato -. Ma bisogna insistere sulla prevenzione, perché la differenza tra guarire e morire è quella di poter diagnosticare in tempo la malattia".

La maggior parte del peso della malattia, sottolinea l'Oms, è sopportato dai paesi a basso e medio reddito. Il 'big killer' è il cancro al polmone, con un milione e 700mila morti, un quinto del totale, seguito da quello al seno con quasi 600mila. Il costo economico mondiale di questa malattia è stato stimato a 1,16 mila miliardi di dollari, ma una diagnosi allo stadio iniziale riduce dalle due alle quattro volte i costi dei trattamenti.

"Una diagnosi di tumore tardiva e l'impossibilità di ricevere le terapie condanna molte persone a sofferenze on necessarie e morte precoce - afferma Etienne Krug, che dirige il dipartimento per le malattie non trasmissibili dell'Oms -. Applicando le indicazioni delle linee guida è possibile migliorare diagnosi e trattamento".

Il messaggio sulla prevenzione, testimoniato dallo slogan 'We can I can' è condiviso anche dalle associazioni e dagli esperti italiani, che ricordano come si stimi che nel nostro Paese vi siano nel corso dell'anno circa 363.000 nuove diagnosi di tumore, per il 40% evitabili con stili di vita corretti, in particolare con uno stop al fumo, secondo le indicazioni dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).

Questo non vale ovviamente per i tumori infantili, che come ricorda la Fondazione Veronesi ogni anno in tutto il mondo colpiscono circa 250.000 bambini. In Italia sono 1.600 le diagnosi tra i bimbi fino ai 14 anni e in tutto 1.000 quelle che riguardano gli adolescenti, dai 15 ai 19 anni.

"Grazie ai passi avanti dell'oncologia pediatrica e della ricerca scientifica - ricordano gli esperti della Fondazione - oggi il 70% di questi tumori infantili guarisce e si sale all'80-90% nel caso di leucemie e linfomi. Nonostante questo, le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli". Per sostenere le cure nell'oncologia pediatrica e l'informazione e divulgazione scientifica, dal 2014 la Fondazione Umberto Veronesi ha avviato il progetto Gold for Kids che da oggi al 31 marzo è possibile sostenere donando 2 o 5 euro con sms o chiamata da rete fissa al 45540.

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