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Rogo bus ungherese, l'autista è vivo: indagato per omicidio stradale

VERONA. Comincia a dipanarsi la matassa delle difficili indagini sul drammatico rogo del bus ungherese costato la vita a 16 studenti, il 20 gennaio scorso a Verona. Gli investigatori sono riusciti ad accertare, grazie all'esame del Dna, che l'autista del pullman schiantatosi sul pilastro della A4 è vivo, anche se in gravissime condizioni.

Proprio per questo solo adesso l'uomo, un ungherese di 52 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di omicidio stradale. È stato identificato tra i due sopravvissuti all'incidente, delle cui identità finora non c'era certezza. La svolta è arrivata oggi con la relazione tecnica della Polizia Scientifica consegnata al Pm Nicola Sacalabrini.

Dagli esami comparativi è stato quindi possibile dare una identità certa ai 16 corpi delle vittime e dei due ricoverati, il cui riconoscimento non era ancora stato possibile da parte degli stessi congiunti. La relazione tecnica di indagini biologiche per la comparazione dei Dna dei feriti e dei deceduti è stata svolta dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.

Il Procuratore reggente di Verona, Angela Barbaglio, ha evidenziato l'ottima qualità del lavoro svolto grazie anche alla tempestività ed alla qualità delle attività svolte dall'Istituto di Medicina legale che ha proceduto agli esami autoptici ed al prelievo dei campioni di tessuto poi utilizzati per le comparazioni con i tamponi salivari che la Polizia Scientifica ha prelevato dai familiari delle vittime.

L'inchiesta mira a ricostruire nel dettaglio ogni momento della tragedia. Deve stabilire se c'è stato un errore umano, se il bus è «impazzito» per un malore o un colpo di sonno del guidatore, o se si è trattato di un guasto meccanico che ha reso il mezzo ingovernabile. Lo vogliono capire anche le autorità ungheresi, che hanno aperto una indagine a Budapest, affidata alla Polizia, nell'ambito della quale è stata posta sotto sequestro la documentazione del viaggio in possesso della società di autonoleggio del pullman.

La Procura della Repubblica di Verona ha anche avviato le procedure per comunicare l'esito degli accertamenti d'indagine alle autorità consolari ungheresi e al magistrato italiano presente ad eurojust. Tra domani e dopodomani la procura probabilmente disporrà il nulla osta per la riconsegna dei corpi delle vittime ai familiari. Non è escluso che già in settimana le salme possano fare ritorno in Ungheria.

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