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Regionali assenti, Lantieri: pronti a recepire norme antifurbetti

PALERMO. Contro i furbetti della 104 e le assenze anomale la Regione corre ai ripari: “Siamo pronti a recepire le norme varate dal governo nazionale”, assicura l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri. Il ministro Marianna Madia sta infatti lavorando al decreto che riformerà il pubblico impiego e proverà a contrastare i "furbetti" delle assenze, quelli che per farla breve si assentano soprattutto nei weekend o sempre negli stessi giorni - lunedì e venerdì su tutti – e la Regione spera in questo modo di limitare il fenomeno dell’assenteismo in generale che in Sicilia risulta più elevato rispetto al resto d’Italia.

Se gli statali in media si sono assentati 9 giorni l’anno ciascuno, tra i regionali la media sale a 12 giorni l’anno. Eppure secondo il monitoraggio effettuato dalla Regione, i dipendenti di Palazzo d’Orleans continuano ad assentarsi sempre di meno. Nel 2015, nel periodo tra luglio e agosto, si erano registrati 68.163 giorni di assenza su un totale di 909.880 giorni lavorativi, pari a una percentuale di assenze del 7,5 per cento.

Nel 2016 questo dato è calato nello stesso periodo al 6,6 per cento (57.850 giorni di assenza su 87.1266 giorni da lavorare). Stesso trend tra aprile e giugno quando la riduzione, rispetto all'anno precedente, addirittura ha superato il 20 per cento. Insomma, la situazione è in miglioramento ma resta ancora critica.

La Regione risulta invece in linea col dato dell’amministrazione statale per quanto riguarda le assenze con la 104, la norma per agevolare chi assiste parenti infermi. In questo caso siamo sui due giorni al mese di assenza. Su questo fronte, il dipartimento della Funzione pubblica era intervenuto con una circolare per limitare i casi di assenza in determinati giorni come il mercoledì, quando c’è il rientro. L’assessore Lantieri ribadisce però che “queste limitazioni danneggiano chi ha davvero bisogno. Vivere con un parente che ha una disabilità è un difficile, tre giorni al mese sono anzi pochi e lo dico da volontaria che collabora con le associazioni e conosce da vicino certe realtà. Siamo pronti a recepire le norme nazionali per stanare i furbetti ma bisogna evitare di colpire i più deboli e chi ha davvero necessità di assentarsi”.

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