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Alfano duro con Bruxelles: "Non accetteremo nuove tasse dall'Ue"

Angelino Alfano - ESTERI

ROMA. «Non accetteremo mai un'imposizione dell'Unione Europea per una legge di Stabilità che deprima il cammino di crescita del nostro Paese o che metta sacchi di sabbia sulla nostra strada di sviluppo. L'Unione dovrà tenere conto dei vincoli politici interni. Non siamo né pronti né disponibili a manovre che aumentino le tasse». Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un'intervista al Corriere della Sera.

«Sarebbe ben difficile spiegare agli italiani che abbiamo accettato un diktat da chi non è riuscito a far rispettare nemmeno l'accordo sul ricollocamento dei profughi e adesso si ricorda dei nostri zero virgola sulla manovra. Per di più in un momento di gravissima emergenza, con spese straordinarie che abbiamo già evidenziato», osserva Alfano.

Il riferimento è a terremoto e maltempo, ma anche alle «spese relative ai flussi migratori che diventano sempre più pressanti proprio per l'incapacità dell'Unione di affrontare la questione».

In merito al decreto di Donald Trump sugli ingressi in Usa, «la nostra visione è un'altra: nessuna omologazione generica tra migrazioni e terrorismo e attenzione al caso concreto. Abbiamo unito rigore e umanità e i nostri risultati sul piano della sicurezza stanno a testimoniare che non abbiamo sbagliato», dichiara Alfano.

Quanto all'Europa «non può immaginare di mostrarsi incapace di gestire la vicenda migratoria e al contempo essere rispettata nel giudizio. Non è certamente nella posizione di esprimere valutazioni sulle scelte di altri. O vogliamo dimenticare che anche in Europa si fanno i muri e talvolta anche dove non si fanno si evocano come è accaduto per il passo del Brennero?».

Tornando in Italia, il leader di Ncd interviene sulla legge elettorale. Sì a una riforma, dice, ma «senza usarla come pretesto per perdere tempo». Serve «intervento in artroscopia per rendere omogenei i sistemi evitando di muoversi su due platee, quella di Camera e Senato, con un articolo, due commi e sei righe. Infine attribuire un premio di governabilità alla coalizione prima classificata sotto il 40% e l'individuazione di un criterio oggettivo per una opzione ai pluri-eletti, così come richiesto dalla Corte».

Alle elezioni, conclude, «ci stiamo predisponendo ad andare da soli, perchè questa legge non prevede alleanze. Se ci saranno modifiche, valuteremo».

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