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The Great Wall, Matt Damon pronto a salvare la Cina nel kolossal di Yimou

ROMA. Un film pieno di battaglie «piacciono molto al pubblico giovane», e con protagonista Matt Damon, «mio grande amico e davvero appassionato di cultura cinese». Parola del grande regista de Le lanterne rosse, Zhang Yimou, che spiega in un'intervista il suo nuovo film: 'The Great Wall' (la Grande muraglia) mega co-produzione USA/Cina, in collaborazione con la Universal Pictures, la China Film Co., Ltd e Le Vision Pictures.

Un lavoro che si rifà a vita, tradizioni, leggende e cultura della dinastia Song. Cast stellare americano-cinese con appunto oltre Matt Damon (The Bourne Trilogy), Jing Tian (The Warring States), Pedro Pascal (Trono di spade) e Willem Dafoe (American Psycho).

In The Great Wall - che grazie ai 135 milioni di dollari di budget risulta essere il film più costoso girato interamente in Cina - Matt Damon è un mercenario che si ritrova a far parte di una squadra scelta che dovrà affrontare un'ultima battaglia per salvare l'umanità. La pellicola, distribuita in Cina dal 16 dicembre 2016, arriverà in Usa dal 17 febbraio e, infine, in Italia dal 23 dello stesso mese distribuita da Universal.

ù«In questo tipo di film per il grande pubblico - spiega il regista nell'intervista a Bts - è inevitabile che mostriamo solo certi aspetti della cultura cinese, quelli che amano più i giovani, come l'invenzione della polvere da sparo e la scienza e la tecnologia dell'antica Cina. E anche, ovviamente, la dedizione e il coraggio del popolo cinese nel difendere la propria patria. Questo - aggiunge Zhang Yimou è probabilmente il modo migliore per introdurre alla cultura cinese il più ampio pubblico».

E ancora il regista: «Credo che se questo film avrà successo aprirà sicuramente le porte a scambi più profondi tra Occidente e Cina. Cinema e viaggio sono per me due modi davvero efficaci per promuovere la cultura tra i popoli».

Pechino, dove è stato parzialmente girato il film «è una città iconica che offre diversi elementi di stile, moderno e antico. Un centro che cambia continuamente dove convivono modernità e tradizione. Camminando per le sue strade e visitando la Grande muraglia, la Città proibita, e Il tempio celeste - conclude - non ho potuto che ricordare quando studiavo all'Accademia del cinema nel lontano 1978».

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