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Istanbul, diffusa nuova identità del killer: "È un uzbeko"

Un fermo immagine del momento della sparatoria

ROMA. Contrordine. Non è un cinese uiguro,  nè un kirghiso. Secondo la polizia turca, l'autore della strage  di Capodanno a Istanbul è un cittadino uzbeko, legato a una  cellula asiatica dell'Isis e godrebbe di appoggi a Konya, in  Anatolia. Si tratterebbe di Abdulgadir Masharipov, conosciuto  anche come Abu Muhammed Horasan, ha riferito il dipartimento di  polizia di Istanbul citato dai media turchi. Un nome in codice  molto simile, Abu Muslim Horasani, era emerso già nei giorni  scorsi da media filogovernativi.

Il 3 gennaio, due giorni dopo l'attacco nella discoteca Reina  costato la vita a 39 persone, la tv di Stato Trt aveva fatto il  nome di un 28enne kirghiso, Ihake Mashrapov, ma l'uomo è stato  poi lasciato andare e la sua estraneità alla strage confermata  anche dalle autorità del suo Paese. Il 5 gennaio il vicepremier  turco, Veysi Kaynak, dichiarò invece che l'attentatore era  «probabilmente un uiguro». Fino alla nuova rivelazione di oggi.     E mentre continua la caccia all'uomo con un massiccio  dispiegamento di forze in tutta la Turchia, le indagini si  concentrano ora sul passato del sospettato e sui suoi legami con  l'Isis che ha rivendicato l'attentato. Secondo l'ufficio del  procuratore capo di Istanbul, Masharipov si trovava in Turchia  dal 2001 e sarebbe arrivato nella città sul Bosforo da Konya il  15 dicembre. La sua fuga sarebbe ora protetta proprio da un  gruppo di uzbeki legati allo Stato islamico con base nella città  dell'Anatolia centrale.

Intanto un nuovo video fa emergere altri dettagli sulla  sparatoria al Reina, scrive Hurriyet online. Nelle immagini,  catturate all'interno della discoteca, si vede l'attentatore che  viene preso a calci da una persona che cerca di nascondersi tra  i feriti, subito prima di lasciare il locale. Il filmato,  registrato attorno all'1.20 del primo gennaio, mostra persone  nel panico che tentano di mettere i feriti al riparo, altre che  si nascondono sotto ai tavoli mentre gli spari continuano.

All'1.26 circa, si vede il terrorista che si toglie cappello,  cappotto e camicia. Poco dopo lo si vede con un'altra camicia e  pantaloni. Cammina sopra le persone a terra, poi ritorna.  All'1.27 il killer, con una granata assordante in mano, viene  preso a calci da una persona e la granata gli esplode nella  mano, ferendola. Sempre secondo quanto scrive Hurriyet nella  descrizione del video, l'uomo rimane stordito dall'esplosione e  immobile sul pavimento per 10-15 secondi, prima di riprendere  conoscenza e abbandonare il Reina.     Sette minuti di terrore: tanto è bastato all'attentatore,  secondo gli investigatori, per sparare 180 proiettili e cambiare  sei caricatori. Poi la fuga in taxi, fino al vicino quartiere di  Kurucesme, scrive il Daily Sabah, dove ha detto all'autista di  non avere i soldi per pagare la corsa, la prima delle tante  corse - pare 8 - che porteranno a far perdere le sue  tracce.

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