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Sparatoria in un aeroporto della Florida, bilancio di almeno cinque morti. Preso il killer

WASHINGTON. Apre il fuoco nell'area di ritiro bagagli dell'aeroporto internazionale di Ft Lauderdale, nel sud della Florida. E provoca una strage, con almeno cinque morti e 8 feriti. A sparare è stato Esteban Santiago, 26 anni, un militare di origine ispanica, arrestato dalla polizia, dopo aver mirato alla testa di una ventina di persone, con l'intenzione di uccidere.

La strage si è verificata poco prima dell'una al Terminal 2 dello scalo e ancora non ci sono indicazioni che possa trattarsi di terrorismo. Secondo indiscrezioni, avremmo a che fare con un 'lupo solitario' ma con le poche informazioni a disposizione nessuna pista viene esclusa. Lo scalo resta però chiuso.

"L'aeroporto di Ft Lauderdale è chiuso e lo resterà per molto tempo" fanno sapere le autorità locali. Il movente non è ancora chiaro: secondo quanto riferito da un testimone, Santiago, che la polizia sta interrogando, con indosso una maglietta di Guerre stellari e in tasca una carta d'identità militare, ha aperto il fuoco mirando alla testa delle vittime, senza dire una parola. Dopo una breve pausa per ricaricare l'arma, ha ricominciato a sparare. La polizia presidia l'area e con l'aiuto dell'Fbi ha avviato le indagini.

"Sto seguendo da vicino la terribile situazione in Florida. Ho appena parlato con il governatore Scott. State al sicuro", twitta Donald Trump, in quella che è stata la sua 'prima sparatoria di massa' da presidente eletto. Il governatore Rick Scott è atteso da un momento all'altro a Ft Lauderdale per seguire da vicino gli sviluppi.

Il presidente Barack Obama è stato informato e segue la situazione. L'incidente all'aeroporto della Florida ha fatto alzare il livello di sicurezza anche allo scalo vicino di Miami, oltreché a quelli di New York.

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