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Scoppia ordigno a Firenze, poliziotto perde un occhio e la mano

FIRENZE. Un boato, che è parso un tremenda  scossa di terremoto. Era invece un ordigno, infilato tra le  maglie della saracinesca della libreria Bargello, associazione  vicina al movimento di destra Casa Pound, in via Leonardo da  Vinci, a Firenze. La deflagrazione stamane ha colpito in pieno  un artificiere della questura di Firenze, che si era appena  avvicinato e aveva cominciato ad esaminare la bomba.

Rimarrà  probabilmente cieco dall'occhio destro, anche se con un  intervento durato oltre tre ore i chirurghi sono riusciti a  ricostruire il bulbo oculare, e gli è stata amputata la mano  sinistra.   Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha chiamato in  mattinata il ministro degli Interni Marco Minniti per conoscere  le condizioni dell'artificiere. La prognosi è riservata ma  l'agente non è in pericolo di vita. L'attentato, ha precisato la  Digos, «è sicuramente di natura politica in relazione  all'obiettivo e alle caratteristiche del manufatto». In città  sono scattate perquisizioni nell'area anarchica.

Era l'alba del nuovo anno. In giro per la città, solo gli  ultimi irriducibili dei festeggiamenti della notte di Capodanno.  Una pattuglia della Digos, nel suo giro di controllo degli  obiettivi sensibili, nell'ambito di un servizio di  pattugliamento del territorio che è stato rafforzato dopo gli  attentati in Europa di matrice islamica, ha notato un involucro  inserito nella serranda della libreria. È stata immediatamente  avvisata la questura e richiesto l'intervento degli artificieri.  La zona, come da procedura in questi casi, è stata isolata e  chiusa.

Il primo ad avvicinarsi all'ordigno, un agente di 39 anni,  originario del Salernitano, sovrintendente della polizia di  Stato in organico alla squadra artificieri della questura di  Firenze. In quel momento, forse proprio perchè attivato da un  timer, l'ordigno è esploso. I frammenti della bomba, che pare  contenesse anche elementi metallici, sono stati scagliati a  metri di distanza. Nel quartiere, appena fuori dal centro  storico, molti hanno sentito il rumore assordante, nel silenzio  del mattino, poco dopo le 5,30. Immediati i soccorsi al  poliziotto. Per ore, agenti della Digos e della polizia  scientifica hanno lavorato sul posto.

L'ordigno, di tipo  artigianale, secondo quanto si è appreso, aveva appunto il  timer, ed era stato infilato tra le maglie della serranda del  negozio in modo da ottenere il massimo effetto della  deflagrazione.     Unanime la condanna del mondo politico e numerosi gli  attestati di solidarietà e vicinanza nei confronti dell'agente e  della polizia. «È un vile atto di violenza che va condannato con  fermezza», ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti  esprimendo «vicinanza e piena solidarietà all'artificiere della  Polizia di Stato ferito mentre svolgeva il suo servizio» e al  quale ha rivolto auguri di pronta guarigione. «Continueremo a  tenere alta la guardia e faremo di tutto per assicurare alla  giustizia i responsabili di questo gesto criminale», ha aggiunto  il ministro, che è in stretto contatto con il Capo della  Polizia, Franco Gabrielli, fin dai primi momenti dopo  l'accaduto. Non è la prima volta che la libreria Bargello viene  presa di mira, ma mai con questa gravità.

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