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Origine della dislessia: neuroni incapaci di adattarsi agli stimoli

MILANO. Dietro alla dislessia si nasconde una ridotta plasticità del cervello, incapace di adattarsi alla percezione di stimoli ripetitivi: è per questo motivo che la stessa parola letta più volte viene sempre percepita come se fosse la prima volta.

Lo dimostra uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit) pubblicato su Neuron.

Per individuare il 'blocco' all'origine della dislessia, i ricercatori hanno messo a confronto l'attività cerebrale di alcuni giovani con e senza difficoltà nella lettura, sottoponendoli alla risonanza magnetica durante l'esecuzione di diverse attività, come l'ascolto di parole lette da altre persone o il riconoscimento di parole scritte, oggetti e facce.

È emerso così che il cervello dei dislessici è meno plastico e adattabile.

«I neuroni che rispondono ad un particolare input sensoriale di solito reagiscono in maniera più forte la prima volta, mentre le volte successive danno una risposta più debole», spiegano i neuroscienziati.

«Questo adattamento - aggiungono - riflette dei cambiamenti chimici che avvengono nei neuroni e che facilitano la reazione agli stimoli via via che diventano familiari».

Nei dislessici, però, questo fenomeno chiave per l'apprendimento sembra essere difettoso in diverse aree, come quelle deputate al riconoscimento delle parole, delle facce e degli oggetti.

Le difficoltà, però, si manifesterebbero solo nella lettura perchè si tratta di un'attività complessa che richiede una particolare plasticità.

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