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Manager ma anche madri e soprattutto donne, vota le 14 imprenditrici di successo

PALERMO. «Qualsiasi donna che conosca i problemi di gestire una casa capirà meglio i  problemi di mandare avanti un Paese». Scriveva così Margaret Thatcher, l'Iron Lady che ha guidato la Gran Bretagna per tre lustri, dando corpo all'idea di una solida leadership femminile, che non insegue i modelli maschili.

Governare una azienda come una famiglia, è un tema che ricorre anche nelle storie delle «Grandi Donne Siciliane», l'iniziativa che il «Giornale di Sicilia», assieme a «Gds Media & Communication», ha promosso per raccontare il mondo delle imprenditrici isolane. Il primo risultato, cui seguiranno altri, è un volume in cui diciotto donne siciliane, alla guida di quattordici aziende, danno il loro punto di vista sul mondo, sull'economia, sulle difficoltà e i premi del loro operare. Grandi donne perché reggono il timone in un momento difficile e senza dimenticare i figli, gli affetti, la famiglia.

«Non è stato facile con tre figli e un lavoro che ti occupa tutto il giorno - racconta Giusy Vitale, che con il marito Giuseppe Prezzemolo ha creato i supermercati Prezzemolo & Vitale -. Mi ha salvato il fatto che siano rimasti coinvolti nell'azienda sin da piccoli. Oggi uno lavora in azienda, gli altri mi danno buoni consigli come il piccolo Vincenzo, 17 anni, che mi dice se qualcosa per lui non va nel marketing o sui social».

Barbara Cittadini ricorda con commozione di essere stata chiamata dal padre Ettore, il medico pioniere della fecondità assistita, a gestire la Casa di Cura Candela ma anche di «aver lasciato libero Il figlio Manfredi di inseguire i suoi sogni e di sperimentare e sperimentarsi. Oggi lavora nel settore finanziario. Nel futuro chissà...».

«I miei figli li ho portati al nido piccolissimi - afferma Anna Spina che gestisce Maico Sicilia -. Ma siamo riusciti a farli crescere e adesso sanno anche cavarsela da soli». Delfina Bucceri, concessionaria di Caltanissetta della Tupperware (prodotti per cucina) racconta di «un lavoro adatto alle donne perché permette loro di gestire gli orari. Così ho potuto seguire la crescita dei miei tre figli, andare a vedere le loro recite a scuola».

Grazia Locascio, direttore sanitario e comproprietaria del CEM, Centro Emodialitico Meridionale, ha dedicato tutta la sua vita ai malati di rene. Superando il veto dei genitori a iscriversi in Medicina e le perplessità dei colleghi maschi quando vinse un concorso al Policlinico: «Per dimostrare la mia competenza e che non ero solo una donna carina non potevo sbagliare nulla e dovevo impegnarmi più degli altri». Una vocazione, coltivata da bambina quando voleva vedere gli organi interni delle sue bambole. E Simona Randazzo, oggi designer di raffinati gioielli, racconta di quando da piccola respirava l'atmosfera del padre orafo: «Osservavo incantata i calchi di cera, gli strumenti di precisione, le gemme».

I lettori possono scaricare il libro dal sito del nostro giornale, www.gds.it. Sul sito prosegue la votazione con la quale i lettori possono scegliere l'imprenditrice e la storia preferita. Un successo visto che ieri alle ore 18 avevano votato 11.166 persone. Le urne telematiche chiuderanno oggi pomeriggio alle ore 19. Le più votate riceveranno un particolare riconoscimento durante l'evento che presenterà l'iniziativa e il libro, domani alle ore 18, al Grand Hotel Villa Igiea. Inoltre un premio «Abarth», azienda che ha collaborato all’evento, andrà alla imprenditrice che si è distinta nella velocità di cambiamento.

Queste le imprenditrici protagoniste dell'iniziativa: Barbara Cittadini (Casa di cura Candela), Ines Curella (Banca Sant’Angelo), Patrizia Di Dio (La Vie en Rose), Sabrina Di Gesaro (Centro d’Arte Raffaello), Nadia Lo Bosco (Mondo Auto), Grazia Lo Cascio (Centro Emodialitico Meridionale), Nelly Morello Piazza (Moto One), Rossella Pezzino de Geronimo (Dusty), Simona Randazzo (Randazzo Gioielli), Annamaria Sala (Gorghi Tondi), Irene Sorrente (Strategica), Anna Spina (Maico), Delfina Bucceri, Salva Diquattro, Viviana Falsaperla, Laura Tabbone e Francesca Ventimiglia (le 5 concessionarie di Tupperware in Sicilia) e Giusy Vitale (Prezzemolo & Vitale).

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