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Mattarellum, Toti: pronti a collaborare, no a "prendere o lasciare"

Giovanni Toti

ROMA.«Il presidente Berlusconi ha detto di essere pronto a collaborare su una legge elettorale condivisa ma ora il Partito democratico non può dirci: "prendere o lasciare" il Mattarellum. Perchè così il Pd ripeterebbe gli errori tragici fatti in questa legislatura, con l'Italicum e le riforme approvate notte tempo e a colpi di fiducia».

Lo dice al Corriere della Sera il governatore della Liguria Giovanni Toti (Forza Italia). «Se si apre subito, in Parlamento e alla luce del sole, una discussione seria che parta dal Mattarellum o da altre proposte presentate dai partiti, noi siamo pronti a sederci al tavolo», sottolinea.

«Il Mattarellum può essere una base di discussione. Resta da chiedersi, però, se un sistema nato per uno schema bipolare possa considerarsi efficiente anche in un sistema compiutamente tripolare».

Il rischio, prosegue Toti, «è quello di non produrre un vincitore. E le soglie implicite molto alte possono mettere in crisi il principio di rappresentatività. Un Mattarellum corretto potrebbe essere una strada percorribile e il Pd, che resta il primo gruppo parlamentare, ha il diritto di porlo come base di discussione. In ogni caso, esistono le commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Se il Pd vuole, noi siamo pronti».

Per Toti «bisogna andare a votare il prima possibile». «Il centrodestra non può fare solo da spettatore al derby Renzi-Grillo, nocivo per il Paese, ma proporre formule di governo e soluzioni ai problemi».

L'autosospensione di Beppe Sala? Se ha «la coscienza a posto, dovrebbe rimanere al suo posto perchè un avviso di garanzia, prima di tre eventuali gradi di giudizio, è solo un atto di garanzia per l'indagato. Io dico: Sala vada avanti e cerchi di far meglio». Invece a Roma «la sindaca Raggi alla prova di governo si è dimostrata totalmente inadeguata».

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