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Niang sbaglia il rigore e la Roma punisce il Milan

Roma-Milan - Fonte Ansa

ROMA. Adesso è ufficiale: è la Roma l'anti-Juve. Questo il verdetto della sfida dell'Olimpico che ha opposto i due inseguitori dei bianconeri, in una sfida che però non ha tenuto fino in fondo fede alle attese, regalando solo qualche fase di calcio apprezzabile. Tanto fumo (alla vigilia) e poco arrosto nell'umidissimo calderone dell'Olimpico. La montagna ha partorito il topolino di un gol, un rigore sbagliato e un'infinità di passaggi e percussioni fine a se stesse.

La Roma c'è, il Milan meno, ma la Juve è di un altro spessore. Nel primo tempo meglio il Milan, nella ripresa è venuta fuori la Roma: i giallorossi hanno trovato il gol con un tiro che ha beffato Donnarumma, non piazzato al meglio nella circostanza. Il resto poteva essere e non è stato.

Montella all'inizio trova il modo di far implodere il dispositivo offensivo della Roma, piazzando Pasalic sull'incursore Nainggolan. Il belga vede così ridurre il proprio raggio d'azione e materializzarsi l'incubo di una serata assai complicata.

Ogni iniziativa del belga viene stoppata sul nascere e così la Roma preferisce giocarla su Dzeko che, pur incrociando Romagnoli, arriva ugualmente al tiro. Il primo tempo è tuttavia avaro di conclusioni, ma non di emozioni.

La più grossa al 27', quando Szczesny si fa anticipare in uscita da Lapadula, che tocca un attimo prima il pallone, quindi inciampa sul braccio del portiere romanista: è rigore e anche Mazzoleni non ha dubbi. Sul dischetto va Niang che, anzichè cancellare l'errore dell'ultimo turno contro il Crotone, fallisce nuovamente, facendosi intercettare la conclusione dal portiere polacco, che bissa a sua volta la prodezza sul crotonese Palladino.

Dal possibile 1-0, il Milan rischia di trovarsi sotto al 36' quando, su lancio di Ruediger, Dzeko protegge bene il pallone e fa partire un diagonale che si perde sul fondo per una questione di centimetri. Pochi, a dire il vero. È la seconda conclusione del match, dopo un altro tiro del bosniaco al 2', questa volta deviato in angolo da Donnarumma. E il Milan? Rigore a parte, da ricordare solo un cross tagliato di Suso sul quale Lapadula arriva con un attimo di ritardo. La Roma chiude il tempo con El Shaarawy in campo al posto di Bruno Peres che cade male e si procura una sospetta distorsione alla caviglia, uscendo in lacrime.

Nella ripresa, dopo un tiro di Pasalic a lato, la Roma trova il gol di Nainggolan, che controlla di destro e disegna con il sinistro una parabola leggermente arcuata, che supera Donnarumma, non del tutto incolpevole nell'occasione. Si aspetta la reazione del Milan, Montella inserisce Mati Fernandez e Luiz Adriano, ma la Roma riduce a zero le possibilità che il Milan possa insidiarla.

Nemmeno i giallorossi, a dire il vero, fanno molto per mettere in cassaforte il successo: un tiro parato da Donnarumma senza presa, poi va in scena la saga del potrei ma non riesco e l'1-0 non subisce scossoni. La Roma è l'anti-Juve, è vero, però solo sulla carta. I giallorossi hanno costruito il loro secondo posto nell'Olimpico, con otto successi di seguitro e uno in 'trasfertà sulla Lazio. Con la Juve, però, giocheranno a Torino.

«Siamo stati bravi a portare a casa questa partita difficilissima contro un Milan forte, che resterà al tavolo delle grandi fino alla fine - spiega Spalletti a fine gara -. La Juve? Prima di tutto dobbiamo recuperare gli sforzi di questa sera, vedere cosa si è fatto Bruno Peres (rischia un lungo stop dopo aver lasciato il campo in lacrime per un trauma distorsivo alla caviglia sinistra, ndr), e poi mettere la squadra in condizione di essere equilibrata perchè come concedi mezza situazione la Juve ti fa due gol».

Per questo, sabato a Torino servirà una Roma al massimo: «Ci vuole tutto, ritmo alto soprattutto, non bisogna lasciargli il pallino, concedere spazi tra le linee. Se la temiamo? Sì perchè quella bianconera è una grandissima squadra. Il cliente è scomodo ma l'occasione è fenomenale, diventa un'occasione irripetibile».

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