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Consultazioni, è il momento dei "big". Berlusconi: "Nuova legge elettorale e poi al voto"

Silvio Berlusconi

ROMA. «Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l'unica strada possibile, l'approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto». Lo afferma il leader di FI Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Con l'entrata in campo dei «big» alle consultazioni il presidente Mattarella ha finalmente nei suoi appunti prese di posizioni pesanti per chiudere in fretta questa strana crisi che vede sullo sfondo un Governo mai sfiduciato e una maggioranza solida. Ad un passo dal traguardo restano in piedi due opzioni: un Governo guidato da Paolo Gentiloni o una prosecuzione - con ritmi e paletti ben fissati - del Governo Renzi. In questo secondo caso al presidente Mattarella basterebbe respingere le dimissioni e rimandare l'attuale premier alle Camere. Una strada decisamente più lineare che accorcerebbe i tempi, darebbe continuità internazionale ed eviterebbe di aprire il pericoloso gioco della sostituzione dei ministri.

Ecco quindi che i contatti Chigi-Quirinale si intensificano mentre Renzi «scannerizza» gli umori all'interno del Pd. Oggi sono entrati nella sede del Governo i ministri Padoan, Boschi, Martina, Calenda e Franceschini. Dalla mattinata di consultazioni il «Renzi bis» è stato citato - seppur in modi diversi - sia da Sinistra Italiana, che da Verdini e Alfano. Quel che è certo è che tutti vogliono cambiare la legge elettorale. Resta il nodo dei tempi. Se anche il Colle è ormai consapevole che non c'è margine - almeno in questa fase - di costruire un Governo di legislatura, Renzi continua a temere che possa iniziare una melina sul sistema di voto che rischia di trascinare l'Italia in una campagna elettorale da incubo, senza fine. Ecco perchè sottotraccia si parla molto di «Governo yogurt», cioè in qualcosa che non esiste costituzionalmente. Un Governo con scadenza prefissata è impensabile, ma un Governo che abbia solo l'obiettivo di riformare le leggi elettorali e portare al voto sarebbe possibile. Resta da vedere se il Quirinale può in qualche modo fare da autorevole garante a un percorso di questo tipo.

In ogni caso Mattarella potrebbe già questa sera presentarsi in sala stampa al termine delle consultazioni e far capire perlomeno che un accordo è stato raggiunto, dando il senso dei suoi innumerevoli colloqui di questi giorni. E l'incarico potrebbe essere annunciato domani con una nota del Quirinale.

«Dopo il voto dovrà riprendere il percorso costituente in termini finalmente condivisi». Ha detto Berlusconi. L'incontro delle delegazione azzurra, composta anche dai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, con il capo dello Stato è durato circa 40 minuti. «Cogliamo l'occasione per ribadire anche alla luce degli eventi di questi giorni la nostra considerazione per il senso di responsabilità istituzionale del presidente Mattarella e la fiducia nel suo ruolo di garante della vita democratica del Paese in questa fase delicata». «Fi non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione. Tocca al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile».

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