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Dall'Italia in Siria per l'Isis, ordine d'arresto per una combattente

Foto archivio

MILANO. È stato emesso un provvedimento cautelare nei confronti di una donna albanese residente nel Lecchese che, nel dicembre 2014, dopo un percorso di radicalizzazione, aveva abbandonato il marito e le due figlie maggiori per andare in Siria, con il figlio minore, e arruolarsi tra i militanti dell'Isis.

Le indagini dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda di Milano. Era stato il marito, anch'egli albanese, a denunciare ai carabinieri la scomparsa della donna e del figlio.

«È vestita che sembra una Ninja». Lo dice il figlioletto di 6 anni che Berisha Valbona, ha portato con sè in Siria e, come risulta dall'indagine, ha mandato in un campo di addestramento per imparare anche la «lotta corpo a corpo».

Il piccolo, come emerge dalle intercettazioni, riesce a parlare un paio di volte con il padre, e descrive la madre come una combattente e la paragona al noto personaggio dei cartoni animati. Come è stato spiegato, in conferenza stampa, dal capo dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili, il bambino al padre diceva di voler ritornare a casa per andare a scuola.

L'indagine è coordinata dal pm Gobbis e condotta dai carabinieri del Ros e di Lecco.

Il 28 novembre il gip di Milano, Manuela Scudieri, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale (270 bis del Codice penale).

L'indagine del Ros dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Alessandro Gobbis, ha permesso di accertare il percorso di radicalizzazione della donna che ha determinato, alla fine del 2014, la sua partenza per la Siria con un bambino piccolo, mentre aveva lasciato in Italia il marito e le altre due figlie minori.

Il suo trasferimento nel teatro di guerra era anche motivato dall'intenzione di sposare un macedone combattente per il Califfato. I particolari della vicenda saranno resi noti in una conferenza stampa alle 11 e 30 in procura a Milano.

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