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Studio dimostra: l'orzo aiuta a combattere lo stress

ROMA. Potrebbe essere un alimento povero come l'orzo a salvare da obesità, depressione e demenza.

A dimostrare le proprietà preventive del cereale più antico coltivato dall'uomo è uno studio condotto dall'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Tanto che il Laboratorio di Medicina Critica Traslazionale negli ultimi due anni ha sviluppato una linea di pasta con farina di orzo beta, ovvero la varietà contenente la più alta concentrazione di beta-glucano idrosolubile. Di fatto questa molecola naturale è responsabile dei benefici dell'orzo sulla salute, che agisce sulle proteine su cui si poggia il Dna favorendo l'espressione di geni protettivi.

Mangiare quindi alimenti ricchi di beta-glucano idrosolubile, come pasta, pane, biscotti o altri preparati a base di orzo, sarebbe in grado di rendere l'organismo più resistente allo stress, all'obesità e ai rischi correlati, che creano le basi per lo sviluppo di disturbi del comportamento e della memoria.

Oggi il beta-glucano d'orzo si rivela anche difensore della funzione di una zona del cervello chiamata ippocampo, centro di elaborazione delle emozioni e sede della memoria, nonchè primo interlocutore del cuore. Lo studio ha portato alla conclusione che, anche in presenza di una dieta altamente ricca di grassi e di una forte situazione di stress, l'introduzione di beta-glucano idrosolubile è in grado di mantenere stabile il peso e il livello di colesterolo, ma anche di abbattere i livelli di stress.

«L'orzo - ha detto Vincenzo Lionetti, responsabile della ricerca - non potrà risolvere le cause sociali dello stress della società di oggi dalla disoccupazione o dal mobbing, ma può senz'altro aiutarci a non ammalarci».

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