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Tragedia nelle miniere cinesi, 38 operai morti in due esplosioni

Alcuni operai durante le operazioni di ricerca dei minatori in Cina

PECHINO. Almeno 17 persone sono morte per l'esplosione accaduta intorno alle 12 (5 del mattino in Italia) in una miniera di carbone della Baoma Mining, nel distretto di Yuanbaoshan della città di Chifeng, nella Mongolia interna. Lo riporta l'agenzia Nuova Cina, in base alle autorità locali della sicurezza sul lavoro.

L'incidente annovera anche un numero imprecisato di persone intrappolate, proprio nel giorno in cui è stata ufficializzata la morte di 21 minatori bloccati da 4 giorni in una miniera a Qitaihe, provincia di Heilongjiang.

I media cinesi hanno riportato che la miniera, a un primo controllo, era risultata sprovvista dell'apposita licenza. I manager della miniera adesso sono finiti sotto accusa e nel mirino delle autorità.

La Cina è il primo produttore e consumatore di carbone, con un'alta percentuale di incidenti mortali in miniera, malgrado gli sforzi per aumentare gli standard minimi di sicurezza con la chiusura delle attività illegali.

Soltanto nel 2016 è stato annunciato il piano per eliminare oltre 1.000 miniere, pur tra le centinaia di futura apertura. Il 31 ottobre un'esplosione di gas in uno dei tanti impianti nella regione di Chongqing ha causato la morte di 33 lavoratori.

 

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