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Nubifragio Sicilia, coltivazioni devastate
Ancora nessuna notizia dei due dispersi

PALERMO. Sembra tornata la quiete dopo la tempesta nelle strade siciliane. Ma rimangono alcune difficoltà dopo le abbondanti piogge di ieri che hanno trasformato le strade del Palermitano, dell’Agrigentino e del Messinese in fiumi in piena.

Ancora nessuna notizia dei due dispersi: uno a Sciacca e uno a Letojanni per i quali proseguono le ricerche. Roberto Saccà, 74 anni risulta disperso a Letojanni da ieri pomeriggio durante il nubifragio che ha colpito la zona ionica del messinese. I militari dell'Arma stanno cercando l'uomo anche con l'aiuto di un elicottero e personale della Guardia Costiera ha iniziato le ricerche in mare.

Continuano a Sciacca anche le ricerche di un allevatore di 60 anni, Vincenzo Bono, disperso da ieri nel comune termale dove si sono verificate alluvioni e frane. L'auto dell'uomo è stata ritrovata in località Muciare, nell'alveo di un torrente: era ridotta a una carcassa. Si ipotizza che la sua vettura sia stata travolta da una frana e trascinata dalla furia dell'acqua.

Intanto la Coldiretti fa la conta dei danni, mentre dal Dipartimento regionale di protezione civile arriva un “rimprovero” a tutti quei sindaci siciliani che non si attrezzano con i piani di emergenza di protezione civile. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, è in contatto con l'assessore all'Agricoltura siciliano Antonino Cracolici per capire e valutare i danni causati dal maltempo e gli eventuali strumenti necessari agli agricoltori e agli allevatori del territorio colpiti.

Secondo Coldiretti in Sicilia si stima una perdita del 50% sugli agrumi ma nell'Isola si contano coltivazioni di piante aromatiche totalmente distrutte e serre sdradicate. "La situazione è gravissima soprattutto per la viabilità con molte aziende agricole che sono inaccessibili, tanto che sembra di essere tornati al medioevo".

Il dirigente regionale del Dipartimento di Protezione Civile della Sicilia Calogero Foti commenta a caldo la situazione: “E’ vero che c’è una carenza cronica infrastrutturale della Sicilia, ma è anche vero che il Governo nazionale con il ‘Patto per il Sud’ dovrebbe intervenire con nuovi cantieri per migliorare le strade siciliane. Ma i primi che dovrebbero avere un maggiore cultura di protezione civile sono i sindaci dei 390 comuni siciliani che tengono sotto controllo la situazione del loro territorio. Ieri è stato diramato un’allerta arancione per il rischio idrogeologico e uno giallo per quello idraulico".

E ancora: "I sindaci dovrebbero attuare i piani emergenza e messa in sicurezza di protezione civile per i loro Comuni. Ma non c’è una sanzione per chi non li adotta. Io ho proposto alla giunta regionale un emendamento alla legge regionale n.14 del 1998 che preveda sanzioni per i primi cittadini che non adottano piani di emergenza. Anche i cittadini dovrebbero adottare maggiori cautele ed informarsi".

Sul piano della viabilità l’Anas comunica che sulle strade statali 115 “Sud Occidentale Sicula” e 185 “di Sella Mandrazzi” è stata ripristinata con l’istituzione, a scopo precauzionale, del senso unico alternato.

In particolare dal km 136,050 al km 134,900 della statale 115 in corrispondenza del viadotto Verdura dove è stato posto un semaforo per regolare la circolazione e lo stesso nel tratto compreso tra Sciacca e Ribera, in provincia di Agrigento. Sulla statale 185 “di Sella Mandrazzi” che collega la valle dell'Alcantara con il versante tirrenico della provincia di Messina sono l’Anas avverte che “Sono possibili alcuni rallentamenti, in tratti saltuari, per le operazioni di pulizia del piano viabile”.

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