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Ritrovato in un cassonetto l'oro olimpico di Garozzo

TORINO. Una storia con un lieto fine, di quelle che meritano un giorno di essere raccontate ai nipoti. O, forse, da dimenticare in fretta. Il 29 ottobre scorso, mentre si recava ad assistere a una partita della 'suà Juve, a Torino, a Daniele Garozzo è stata rubata la medaglia d'oro vinta ai Giochi di Rio nel fioretto. L'olimpionico si era appisolato sul treno e al risveglio non aveva più trovato il preziosissimo riconoscimento.

Garozzo ha vissuto giorni d'angoscia e disperazione, ma è riuscito a voltare pagina, dando appuntamento ai prossimi successi olimpici. Oggi la sorpresa, che definire gradita appare restrittivo. La medaglia di Garozzo era finita in un cassonetto della spazzatura, ma è stata notata da un'anziana torinese che ha subito trovato il modo di avvertire il fiorettista. «Grazie alla signora Mara sono riuscito a ritrovare la mia medaglia. È stata di una gentilezza unica, le farò un gran regalo. E la inviterò a Torino a una gara di Coppa del mondo e poi magari a cena: lei e chi vorrà portare».

Da Tokyo, dove sta partecipando a una prova iridata, Garozzo non ha potuto nascondere la propria gioia, per la bellissima notizia. «La signora è stata stupenda - ha raccontato all'Ansa - mi ha contattato tramite i social e mi ha spiegato che mi conosceva, aveva saputo della storia sui giornali. Ora la medaglia è nelle mani di un amico fidato e, quando tornerò da Tokyo, potrò riprenderla». La storia a lieto fine di Garozzo è solo l'ultimo episodio di una serie di furti o smarrimenti di cimeli sportivi. La madre di tutte le separazioni porta il nome del "più grande": leggenda narra che Cassius Clay gettasse il suo oro di Roma '60 nel fiume Ohio per protesta contro le ingiustizie. Trentasei anni dopo il Cio lo incoronò di una copia. Ma quanto a smarrimenti o furti, si va dalla Coppa Rimet rubata in occasione dei Mondiali di Londra 1966, fatta sparire qualche mese prima dell'inizio del torneo e poi ritrovata da un cagnolino in un parco della periferia sud della City, a un altro furto - nel 1983 - della preziosa statuetta dalla sede della Federcalcio brasiliana e mai più ritrovata.

Il trofeo alzato al cielo da Pelè e compagni è stato fuso e trasformato in lingotti d'oro. A Giancarlo Antognoni i ladri entrarono in casa, rubando diversi trofei e la medaglia di campione del mondo 1982 in Spagna. Un commando, nel dicembre 2014, fece irruzione nel quartier generale della Red Bull e portò via numerosi trofei vinti della scuderia di F1. I trofei di Giacinto Facchetti vennero ritrovati nei pressi di Fiano Romano, dopo che le forze dell'ordine hanno arrestato una banda che aveva messo a segno una rapina nella banca dove l'ex campione azzurro aveva custodito i propri tesori sportivi.

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