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Pd, festa per il Sì al referendum tra selfie e "Bella ciao": Cuperlo in piazza

Il selfie del ministro Maria Elena Boschi e Gianni Cuperlo

ROMA. Ci sono i giovani e gli anziani, i renziani a tutti i costi e quelli più critici, quelli che hanno militato nel PCi e chi comunista non lo è mai stato. Ci sono i palloncini tricolore ma poi, tra un selfie e l'altro (compreso quello di Cuperlo con la Boschi), si canta Bella Ciao, «perchè le radici sono di tutti». Spunta anche un fazzoletto dell'Anpi quasi scaramantico.

«Oggi la piazza è del popolo» commenta un giovane dem richiamando uno dei tanti slogan della maxi kermesse del Si a piazza del Popolo mentre poco più indietro passa alle sue spalle l'attrice Claudia Gerini. Sono in piazza, dicono, «perchè bisogna cambiare».

Da Milano, dalla Calabria, da Firenze, dalla Puglia in attesa di poter dire sì al referendum il prossimo 4 dicembre, oggi hanno risposto 'si« all'invito di Matteo Renzi per sostenere le riforme costituzionali. Una folla serena e di tutte le età, ma di numeri ufficiali non ne sono stati fatti. 50 mila, azzarda qualcuno. Di sicuro - questi sì 'certificatì - 19 mila da fuori Roma che hanno raggiunto la Capitale con 7 treni, 213 pullman e 4 voli charter.

Alessio Franchini, studente di Giurisprudenza e fiorentino sulle riforme non ha dubbi, voterà per il si, e non perchè sia giovane: "Distinguere tra giovani e vecchi è sbagliato - spiega - bisogna votare sì perchè bisogna adattarsi a processi politici non più controllabili da un solo Stato, scelte che vanno prese in un contesto europeo".

C'è anche chi sulla sua età ci scherza. Anzi, la usa come sberleffo per la vecchia guardia: 'Caro Massimo - si legge sul cartello portato al collo da un uomo coi capelli bianchi - sono nato 9 anni prima di te. So bene come votare, il mio sarà un voto utile non tanto per me ma per i miei nipoti: sì. È proprio vero che la vecchiaia non prende in modo uguale a tuttì».

E durante l'intervento di Renzi il nome di D'Alema sarà fischiato dalla folla. Lungo i margini della piazza i gazebo di partito, gli striscioni dei democrat romani, quello di Rignano sull'Arno, quello enorme del Pd Milano. Milanese il circolo 'Enzo Biagi": 'Con il sì migliora la Costituzione e si elimina la burocrazia sfruttata dagli affaristi a danno dei cittadini onestì?recita il loro striscione. Sembra perlopiù un popolo informato, quello della piazza del Pd.

«L'aspetto che mi piace di più? L'eliminazione del bicameralismo perfetto è il più significativo - dice Carmelo Vitale, commercialista di Cinisello Balsamo, 63 anni, a Roma con un gruppo di amici, tutti con la maglietta 'Si-amo l'Italia - Non è giusto che il Senato venga eliminato, come dice qualcuno, ma deve avere la funzione di rappresentare le Regioni?. E poi l'abolizione del Cnel». A molti le divisioni interne pesano.

Quando arriva Gianni Cuperlo qualcuno applaude: «È un bel segnale. Vogliamo l'accordo» gli gridano. Mentre arrivano le delegazioni da Vibo Valentia, dal Piemonte, dalla Sicilia, dalla ciociara Boville, sul palco si susseguono?gli interventi, le testimonianze della società civile, degli amministratori, le esibizioni musicali.

I canti della tradizione operaia femminile esaltano Aida Brigante, arrivata in pullman da Taranto dove è responsabile sicurezza nel settore edile. Balla e canta, poi commenta: «È importante essere a Roma per dire si, la sinistra italiana vuole il cambiamento e io sono di sinistra, e voglio che questa riforma venga votata. Bisogna semplificare il paese, renderlo più moderno» aggiunge. Un cantante africano incita la folla: 'Scacciamo insieme gli spiriti malignì. ?Molti forse con in mente i «gufi» si uniscono al coro. Il 4 dicembre non è poi così lontano.

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