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Isis piazza i cecchini e dà l'ordine: "Chi abbandona Mosul verrà ucciso"

MOSUL. «Non lasciate Mosul o vi ammazziamo»: è la 'legge marziale" imposta da Abu Bakr al Baghdadi nella sua 'capitale" irachena. Il Califfo è alle strette: le truppe irachene avanzano da sudest. Quelle curde dei Peshmerga da est e da nord. I soldati sciiti iracheni, affiancati dalle milizie sciite e da battaglioni di volontari iraniani da ovest. Le notizie sui rastrellamenti e la 'chiusura" della città circolano da due settimane, da quando la maxi offensiva delle forze inquadrate nella Coalizione anti-Isis è entrata nel vivo.

Ora trova conferma dai tanti civili che dopo l'ultimatum, lanciato durante la preghiera del venerdì di ieri, hanno deciso che era il momento di provarci, forse l'ultimo visto che i jihadisti hanno piazzato checkpoint ovunque e soprattutto micidiali cecchini lungo tutte le vie di uscita nei villaggi periferici, ora a ridosso delle linee avanzate degli avversari.

E i cecchini hanno l'ordine di tassativo di sparare a vista su ogni civile che oltrepassi la linea di 'frontiera", quella con il mondo che l'orrore lo condanna, non lo pratica. Nella trincea Bashiq, a 3-4 chilometri di distanza dalla porta orientale di accesso a Mosul, i Peshmerga hanno scavato una linea difensiva lunga chilometri. Sul loro fianco destro c'è Bashiqa, assediata da giorni ma non ancora conquistata.

I caccia della coalizione bombardano le postazioni jihadiste di artiglieria. La tattica di assalto dei curdi è quella dell' assedio: vogliono stremare i jihadisti, ridurli a mangiare la polvere. Costringerli a uscire dai tunnel in cui si sono rintanati come i topi. E gli assedi da queste parti hanno avuto sempre successo, i legionari romano della II Parthica furono tra i primi a scoprirlo, ai loro danni. I Peshmerga dalla trincea vedono Mosul, o almeno una torre tv che si staglia a qualche chilometri e che è visibile anche a occhio nudo.

Il centro di Mosul è a una decina di chilometri. I tank Peshmerga sono puntati sulla capitale del Califfo, così come i pezzi di artiglieria mobile e gli anticarro. I soldati hanno a disposizione anche armi italiane, del resto molti di loro sono stati addestrati dall'Esercito tricolore. La loro avanzata è finita.

Ora dovranno stanare i nemici e aprire un varco alle Forze speciali irachene che si preparano a entrare a Mosul A ovest intanto, la milizia sciita Hashd al-Shaabi, che combatte affianco dei soldati di Baghdad, ha iniziato l'avanzata da Qayyara. Un raggio d'azione che si snoda fino a nord, a Tal Afar. Gli iracheno invece hanno preso il controllo di Shura, 45 km a sud di Mosul. Diversi i villaggi liberati. La fine dell'Isis e di Baghdadi è vicina.

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