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"Minacciate e violentate". L'orrore Isis nel racconto di una 12enne

IL CAIRO. Hanno vissuto un inferno per un anno e mezzo nelle mani dell'Isis a Sirte. Undici donne eritree, liberate recentemente dalle forze libiche impegnate nella campagna militare per la liberazione della città costiera dallo Stato Islamico, hanno raccontato al sito 'Euronews' l'orrore della loro reclusione.

Un calvario ha riferito una dodicenne, che attualmente si trova a Misurata.

«Gli uomini dell'Isis ci aggredivano e noi non potevamo reagire. Se ci rifiutavamo prima ci legavano e poi ci violentavano di nuovo. Hanno fatto tutto quello che hanno voluto, ci hanno vendute, ci hanno minacciate di passarci ad altra gente. Ho pregato di morire, perchè morire sarebbe stato meglio che vivere con lo Stato islamico. Per questo ci siamo buttati dal terzo piano di un edificio».

Nel corso della fuga la giovane si è procurata qualche ferita, mentre la madre si è fratturata le gambe.

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