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Italiani, napoletani o siciliani? Londra si scusa per i questionari

Fonte Ansa

LONDRA.  Siete "italiani", "italo-siciliani" o "italo-napoletani"? Una distinzione etnica riportata nei  moduli d'iscrizione di alcune istituzioni scolastiche britanniche per gli alunni di origine straniera, con lo scopo di conoscere l'area linguistica di provenienza e che invece si è trasformata in una puntualizzazione "politically incorrect", per dirla in stile inglese, che ha suscitato parecchio clamore e non poco imbarazzo al Governo di Londra, che starebbe preparando un messaggio scritto di scuse rivolto all'Italia. A riferirlo è stato l'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano, che in mattinata ha ricevuto una telefonata, con la quale il ministero degli Esteri assicurava la correzione dei moduli 'incriminati', precisando peraltro di "condividere le nostre perplessità", spiega Terracciano.

"Vogliono capire come sia potuto succedere, ma intanto s'impegnano a chiedere di modificare quei moduli", aggiunge. Scuse scritte piu' formali sono attese per le prossime ore.

La vicenda era stata sollevata da un gruppo di genitori italiani a Londra, sdegnati davanti alla richiesta di alcune istituzioni scolastiche di indicare - fra i dati richiesti - l'appartenenza etnico-linguistica "italiana", "italiana-napoletana" o "italiana-siciliana".

Episodio che, una volta verificato e accertato, ha fatto saltare dalla sedia l'ambasciatore italiano nel Regno Unito, Pasquale Terracciano, che ha fatto notare al Foreign Office, tra l'amareggiato e il sarcastico: "Siamo uniti dal 1861".  L'ambasciatore ha quindi inviato una nota di protesta al ministero degli Esteri chiedendo "l'immediata rimozione" di questa tripartizione pseudo-etnica.

"Si tratta di iniziative locali - spiega l'ambasciatore Terracciano - motivate probabilmente dall'intenzione d'identificare inesistenti esigenze linguistiche particolari" e garantire un ipotetico sostegno. "Ma di buone intenzioni - aggiunge - è lastricata la strada dell'inferno": specie quando diventano "involontariamente discriminatorie, oltre che offensive per i meridionali".

La notizia ha generato parecchi malumori anche in Sicilia. Sul caso è intervenuto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che ha sottolineato: "Certi sciocchi pregiudizi sono duri a morire. E forse ad alimentarli avrà influito anche la campagna pro Brexit. Qui a Bruxelles, dove mi trovo per la riunione del bureau del Comitato delle Regioni, al contrario, quando qualche collega inglese scopre che sono siciliano mi dice 'Sicilia? Very, very beautiful'".

"Mi auguro - conclude Ardizzone - si tratti solamente di qualche sporadico e isolato episodio".

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