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Usa, record di farmaci a base di cannabis per curare i quattrozampe

ROMA. La cannabis per uso medico fa bene anche agli animali, almeno negli Stati Uniti, dove anche in assenza di studi clinici si fa un uso sempre maggiore di farmaci derivati dalla marijuana per i quattrozampe. Lo afferma il New York Times, secondo cui la tendenza è in atto soprattutto in quegli stati che hanno legalizzato la droga leggera.

L'Fda, ricorda l'articolo, non ha approvato l'uso della marijuana sugli animali, proprio per la carenza di prove scientifiche dell'efficacia, e i veterinari quindi non possono prescriverla.

Nei dispensari però vengono venduti diversi prodotti dedicati agli animali, che non contengono il Thc (tetraidrocannabinolo), la componente psicoattiva principale che è tossica per gli animali, ma il Cbd (cannabidiolo), che ha le proprietà terapeutiche senza lo 'sballo'.

Si va da Vetcbd, un antidolorifico appunto a base di cannabidiolo, a Cannapet per convulsioni e ansia, a Therabis, un trio di polveri ricavate dalla canapa contro ansia, prurito e iperattività di cui sono iniziati i test clinici nell'università della Pennsylvania.

«Vetcbd - spiega al quotidiano Rachel Martin, dog trainer californiana - viene usato per un gran numero di problemi medici complessi. Io la sto usando su Shadow, un Jack Russell terrier che ha avuto interventi chirurgici multipli, su Sophie, un rat terrier che ha avuto una diagnosi di cancro e su Petri, un Chihuahua che soffre di ansia».

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