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Matthew, rintracciati tre italiani dispersi ad Haiti

ROMA. Stanno bene i tre cuneesi impegnati in una missione ad Haiti, nella zona più colpita dall'uragano Matthew. Questa notte Massimo Miraglio, padre camilliano di 51 anni originario di Borgo San Dalmazzo, ha chiamato la madre per rassicurarla. "Sta bene e stanno bene anche i due volontari che da inizio settembre l'hanno raggiunto ad Haiti - dice la madre del religioso, Silvia Beltrando - Le comunicazioni non funzionavano. La cittadina di Jeremie è andata completamente distrutta, e anche l'ospedale in muratura che stanno costruendo ha avuto molti danni".

Padre Massimo vive a Jeremie, nel sud di Haiti, da dieci anni. Sta costruendo un centro ospedaliero per la cura di lesioni cutanee. A inizio settembre era stato raggiunto da due volontari cuneesi: Renato Gastaldi, 68 anni di Chiusa Pesio, e Giamberto Viara, 62 anni di Pianfei.

Intanto sono saliti a quattro i morti negli Stati Uniti. Lo riferisce la Cnn. In Florida, dopo la donna morta per arresto cardiaco, un'altra donna è morta mentre cercava di scappare con il marito ed e' stata investita dalla caduta di un albero. L'uomo è rimasto gravemente ferito.

E anche Airbnb va in soccorso dei residenti rimasti senza un tetto e offre tremila sistemazioni gratuite a chiunque ne avesse bisogno. Il servizio di affitti online ha infatti attivato il programma di risposta a disastro tramite il quale gli utenti che vogliono, aprono le porte delle loro case senza alcun costo. Attualmente il programma è stato attivato per la Florida, la Georgia e il sud Carolina.

"Incoraggiamo gli affittuari - ha detto un portavoce Airbnb - che si trovano in zone più sicure dell'entroterra ad aiutare gli evacuati e quindi di mettere a disposizione le loro stanze o case". Lo stesso programma fu attivato anche nel 2012 con l'uragano Sandy. In quell'occasione furono messi a disposizione mille alloggi.

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