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Biennale di Venezia, al palermitano Sciarrino il Leone d'oro

Il compositore palermitano Salvatore Sciarrino
VENEZIA. Successo tutto siciliano alla Biennale di Venezia. Al compositore palermitano Salvatore Sciarrino è andato il Leone d’oro alla carriera per la Musica del 2016. Il premio gli sarà consegnato stasera alle 20 al Teatro alle Tese.
Precocissimo autodidatta, Sciarrino "ha dedicato la propria esistenza all’arte del comporre con spirito di ricerca e invenzione incessanti che lo hanno portato a scoprire un mondo sonoro inaudito  - si legge nella motivazione del premio -, dando un impulso decisivo al rinnovamento della musica contemporanea e dimostrando come la musica, per rinnovarsi e ritrovarsi, debba uscire dalla propria forma storicizzata per farsi esperienza d’ascolto in cui lo spettatore è al centro di fenomeni misteriosi e quasi ancestrali. Le sue composizioni si concentrano sull’infinitamente piccolo, sul concetto di organismo sonoro, sul rovesciamento delle normali prospettive d’ascolto".
Cultore d’arte e raffinato pedagogo, il compositore è ritenuto una delle voci più originali e autorevoli del mondo della musica.
La notizia del riconoscimento è stata accolta con gioia dalla sua città natale e in particolare, dal Teatro Massimo, che nel 2017  gli dedicherà una serie di eventi e uno spettacolo in occasione del suo 70° compleanno.

“Un riconoscimento che ci dà un grande gioia – dice il sovrintendente del Teatro, Francesco Giambrone – lo aspettiamo con emozione qui a Palermo a novembre dell’anno prossimo per festeggiare in Teatro i suoi 70 anni con il nuovo allestimento del suo Superflumina. La platea del Teatro diventerà luogo dell’azione scenica. Regista il giovanissimo Rafael Villalobos, parte di una nuova generazione di talenti per la musica contemporanea”.

“Se il riconoscimento alla carriera è un riconoscimento non solo all'impegno artistico e culturale ma all'impegno umano di un artista, mai premio fu più giusto del Leone d'Oro assegnato a Salvo Sciarrino – commenta Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo -. Il nostro concittadino ha non soltanto portato grandi elementi di ricerca e innovazione nella musica contemporanea, ma lo ha fatto con grande sensibilità umana e sociale, attento a quel legame forte che unisce la cultura al mondo e alla società, di cui è anzi elemento essenziale e caratterizzante. Palermo si appresta a celebrare i suoi 70 anni e questo premio alla carriera è ancor di più un motivo di orgoglio e felicità”.

In passato il riconoscimento alla carriera per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011), Pierre Boulez (2012), Sofija Gubajdulina (2013), Steve Reich (2014), Georges Aperghis (2015).
Ecco la presentazione di Salvatore Sciarrino (Palermo, 1947) alla Biennale di Venezia:  «Sciarrino irrompe sulla scena musicale alla Biennale di Venezia nel ’69 con un pezzo sinfonico, Ancòra (berceuse), ma comincia a comporre all’età di 12 anni e la prima esecuzione di una sua opera risale al 1962, nell’ambito della settimana internazionale di Nuova Musica a Palermo. La sua precocità e il suo segno inconfondibile ci consegnano un catalogo eccezionalmente vasto e articolato, insieme a una discografia che ammonta a più 110 CD, tra le più ricche di un autore vivente. L’originalità della sua ricerca sposta il centro della musica focalizzata sul rapporto suono/silenzio, si traduce nell’invenzione di un teatro musicale contemporaneo di assoluta radicalità, dove la musica comincia proprio ai limiti dell’impercettibile: “Con me la musica abita una regione liminare come i sogni, dove una cosa è e non è ancora, ed è anche un’altra cosa”».

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