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Onu divisa su nomina del nuovo leader, possibile proroga di Ban Ki-moon

NEW YORK. I prossimi giorni saranno cruciali per la scelta del nuovo segretario generale dell'Onu. Ma il Consiglio di Sicurezza è più diviso che mai, dopo le recenti tensioni tra Mosca e Washington che hanno portato alla rottura del negoziato sulla Siria. E secondo i diplomatici del Palazzo di Vetro questo potrebbe avere serie ripercussioni anche sulla scelta del successore di Ban Ki-moon. Tanto che spunta la possibilità di prorogare di qualche mese l'ex ministro degli esteri sudcoreano alla guida dell'organizzazione internazionale.

A meno di una settimana dal colpo di scena che ha portato la Bulgaria a decidere di appoggiare la candidatura della vice presidente della Commissione Ue, Kristalina Georgieva, 'scaricando' il direttore generale dell'Unesco Irina Bokova, la Russia ha affermato che vorrebbe vedere come successore di Ban Ki-moon una donna proveniente dall'est Europa. «Crediamo fermamente che sia il turno dell'Europa orientale per il prossimo segretario generale», ha spiegato l'ambasciatore di Mosca Vitaly Churkin parlando con i giornalisti, precisando: «Ci piacerebbe molto che fosse una donna».

Non è però chiaro a chi il delegato faccia riferimento considerato che, seppure orfana dell'appoggio di Sofia, la Bokova è rimasta in gara. Inoltre, secondo fonti diplomatiche, la Georgieva, 'protetta' della cancelliera tedesca Angela Merkel, difficilmente incontrerà i favori del Cremlino, essendo una funzionaria della Commissione Ue che ha imposto sanzioni a Mosca. E men che meno pare rispondere ai criteri sostenuti dalla Russia Antonio Guterres, l'ex premier portoghese ed ex Alto Commissario per i Rifugiati sino ad ora saldamente in testa dopo cinque votazioni informali del Consiglio di Sicurezza.

Secondo quanto dichiarato da Churkin, tuttavia, già entro questo mese si potrebbe avere un voto formale sui candidati per il dopo Ban, il cui secondo mandato scade il 31 dicembre: «C'è una buona probabilità» che in seguito al voto informale di mercoledì il Consiglio di Sicurezza fisserà un voto formale pochi giorni dopo, ha affermato. «Poi - ha aggiunto - si chiarirà se abbiamo un candidato su cui c'è accordo e che siamo pronti a raccomandare all'Assemblea Generale, oppure se bisogna ripartire da zero».

E questo - hanno spiegato le medesime fonti - potrebbe voler dire puntare sulla possibilità di una proroga di Ban Ki-moon, che la Carta delle Nazioni Unite non esclude. Molto atteso è quindi il voto informale di domani, il primo dove i Quindici useranno schede di diverso colore, dalle quali si capirà se un Paese con diritto di veto intende utilizzarlo.

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