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Paesaggi, volti, mare e cibo: tutto conserva il sapore del viaggio. Le foto del #gdscontest

PALERMO. Piena, pienissima. Di momenti. E di immagini. Che lasciano il segno, a voler parafrasare quel testo dei Tiromancino pubblicato ormai un paio di anni fa. È l'#estateinsicilia2016. È la bella stagione raccontata, in queste lunghe e assolate settimane, dalle fotografie dei lettori del Giornale di Sicilia che, su Instagram, hanno deciso di partecipare al #gdscontest lanciato qualche settimana fa dalla redazione di via Lincoln (@giornaledisicilia) in collaborazione con la community Instagramers Sicilia (@igerssicilia).

Oltre 3.300 immagini, postate sul social network da viandanti e viaggiatori, da turisti e siciliani espatriati di rientro per le ferie. E dagli isolani, naturalmente. Insomma, una carrellata di panorami, volti, colori, gusti, momenti e luoghi di cui oggi pubblichiamo, in queste due pagine, una selezione che quasi non rende giustizia al patrimonio fotografico raccolto, ad un archivio che ci permette di vivere nei viaggi altrui, un nostro viaggio in Sicilia.

«Il successo che il #gdscontest ha avuto - sottolinea Simonetta Vicino, community manager di Instagramers Sicilia - è indice di quanta bellezza ci sia in questa terra e di quanta voglia ci sia di raccontarla, da parte di tutti. Gli Instagramers, che siano fotografi professionisti o semplici appassionati, ci sorprendono ogni volta che lanciamo loro una "sfida", proponendoci tantissimi scatti incredibili. Proprio come accaduto in questa occasione».

#estateinsicilia2016 ha preso il via lo scorso 9 agosto, ma con una novità: si è trattato, infatti, del primo #gdscontest lanciato a livello regionale; dal suo debutto, avvenuto lo scorso marzo, l' iniziativa ha varcato i confini di Palermo e provincia per aprirsi, appunto, ai lettori dell' intera regione. L'unica regola prevista dalla competizione era quella di pubblicare immagini citando i tre hashtag ufficiali #estateinsicilia2016, #gdscontest e #igerssicilia.

Ecco, dunque, che comincia ora il nostro viaggio in Sicilia. Con le foto dei lettori e le loro parole, vi vogliamo raccontare dieci modi per assaporare un' Isola che, sempre a voler parafrasare il testo dei Tiromancino, della «mia esistenza sei l'essenza».

IL MARE
Azzurro e cristallino, da tuffarcisi a capofitto. Proprio come accade nella foto di Lorenzo Guirri, 25enne bergamasco su Instagram ribattezzato @loregui, scattata a settembre nelle acque - letteralmente - di Cala Rossa, a Favignana. «Il mio rapporto con la Sicilia inizia a 20 anni quando, da solo, la scelgo come tappa per qualche giorno di riposo; in modo particolare il mare della costa Trapanese». E poi, via via nel tempo, due giri in lungo e largo per l' intera regione, fino all'approdo nell'isoletta. "Ogni anno che vengo in Sicilia vivo una duplice sensazione: la prima di meraviglia, la seconda di denuncia - racconta il ragazzo, che raccoglie tutte le sue foto di viaggio con l' hashtag #GuirriTour - Meraviglia per il mare, perché è la terra più bella d' Italia; denuncia per l' abbandono e la trascuratezza che spesso subisce su più fronti".

I VICOLI E LE STRADE
Un Fiat Cinquecento tirata a lucido che fa capolino da una piccola strada basolata di Cefalù, in provincia di Palermo. E che cattura l' attenzione dei turisti quasi come se fosse il Duomo che sovrasta il paese da lì a pochi passi. Quella dei vicoli nascosti, degli angoli inaspettati e bellissimi è l' immagine della Sicilia che racconta lo scatto di Davide Molica, sul web meglio noto come @il_mastromatto. Quasi 7 mila «like» alla fotografia postata su Instagram e oltre 150 commenti: un successo. «Domani non è ferragosto e l' estate non sta finendo», scrive nella didascalia di commento all' immagine. E in effetti, il momento fissato nel tempo è quello che non vorremmo finisse mai.

LA VIGNA, LA VITE, IL VINO
Quei «verdi filari di vite che sembrano infiniti» e il «rosso dell' uva che riempie di fertilità la terra». Nei vigneti e nelle cantine di Menfi scorre la linfa vitale di Sicilia, rossa come il sangue e come il vino. Ed è la stessa energia che @mieliquirizia - all' anagrafe Giulia Turconi, 22 anni, originaria di Origgio (in provincia di Varese) - ha voluto trasmettere attraverso la sua istantanea: «La location è immersa tra la terra e il mare, dove è possibile attraversare centinaia di ettari di vigneti per scoprirne la magica storia - racconta -. È la seconda volta che vengo in Sicilia e, benché non sia la mia terra di origine, ogni volta che torno mi sento come coccolata dal suo calore e viziata dai suoi profumi. È un' esperienza sempre unica, che ti regala nuove energie».

LE «INCOMPLETE»
Accanto ai palazzi e ai musei, alle opere d' arte secolari, ci sono quelle... incomplete. Case, strade, palazzi lasciati a metà che, spesso, fanno bella mostra da una provincia all' altra della Sicilia, quasi come legate da un unico filo. Ogni tanto, però, capita che qualche vecchio rudere si trasformi in uno squarcio di bellezza, come nel caso della foto di Alessia Scarso (@alessiascarso12): «L' ho scattata lungo un percorso ciclabile che si trova tra Pozzallo e Sampieri, in provincia di Ragusa - racconta la giovane siracusana, studentessa a Catania di Ingegneria gestionale -. Percorrendo il sentiero in bici, mi sono fermata appositamente e sono entrata dentro una vecchia casa in rovina. Di porte e finestre non rimaneva che lo scheletro, ma il panorama era ancora ben visibile e non potevo non fotografare l' azzurro di quel mare ragusano che tanto mi ricorda la mia infanzia. Adoro la Sicilia, è la mia casa - aggiunge -. Mi dispiace rendermi conto di quanto le sue enormi potenzialità non vengano valorizzate a sufficienza e apprezzo molto iniziative come il #gdscontest, perché penso siano un' occasione imperdibile per riportare alla mente, agli occhi e al cuore di tutti, i luoghi e le storie della nostra terra».

IL CIBO
La storia che racconta Lavinia Porrello, su Instragram come @lavinia_porrello, Interior & Urban Designer siciliana ma che fa base a Brescia, è una #sicilianfoodstories: il cibo, infatti, è al centro del suo scatto. E riporta ad un viaggio imperdibile per chi sceglie la Sicilia come propria meta di viaggio, quello culinario appunto. Brioche - rigorosamente con «tuppo» - e granita è la colazione «più buona del mondo». Mica male, poi, se consumata in piazza Archimede, nel cuore di Ortigia.

I SAPORI DELLA TERRA
E dietro ad ogni buona preparazione, dolce o salata che sia, c' è la materia prima di qualità. I prodotti della terra, i suoi sapori. Un patrimonio gastronomico immenso, che prende le mosse dalle radici di Sicilia. Come nel caso dei coloratissimi e succulenti Fichi d' India, protagonisti della foto scattata a Favara, in provincia di Agrigento, da @giadair: «Freud descrisse la Sicilia come "un' orgia inaudita di colori e di profumi" - racconta, parlando della sua immagine - ed è proprio a questo che ho pensato quando ho visto quel secchio colmo di fichi... Non ho potuto non fare click».

IL BIANCO E IL NERO
La tradizione e i nuovi modi di vivere. I ricordi e il futuro. In Sicilia le generazioni sono a confronto, sempre. In uno scambio continuo tra gli isolani che hanno visto la guerra e quelli che oggi ancora combattono per sopravvivere alla precarietà. È un chiaroscuro che viene fuori prepotente nella foto - in bianco e nero, appunto - di Margherita Carosio (@margheritacarosio), piemontese ma con marito siciliano: «È stata scattata lo scorso luglio nel borgo di Montalbano Elicona che mi ha conquistata - racconta - coi suoi stretti vicoli, il castello, il profumo del pane appena sfornato e la gentilezza degli abitanti». Tra questi, i due «signori che riposavano all' ombra della chiesa parrocchiale, al centro del paese», entrambi «pilastri di saggezza popolare, sembrava proprio mi aspettassero, volessero raccontarsi non solo attraverso le parole, ma anche col mio scatto».

LA NATURA «PROTETTA»
Isola verde, anche. Nelle sue riserve naturali, c' è un altro pezzo di Sicilia che si mostra ai viaggiatori. «Con la mia ragazza ci siamo ritrovati nella "Foce del fiume Belice" e lì le ho scattato questa foto», così comincia il racconto di @ill.fato, Marco Maiorana, trapanese classe '86, a cui quello spazio ha evocato contorni africani, da Safari quasi. «Con la Sicilia ho un rapporto di odio amore: vivendola dopo un po' inizia a starmi stretta, ma quando la lascio mi richiama a sé come una calamita - dice-. Solo negli ultimi anni ho imparato ad apprezzarla realmente e iniziative come questa permettono di promuovere il proprio territorio molto spesso abbandonato, a partire da chi ci vive».

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