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Harley Davidson, la storia dei 3 inventori del marchio simbolo dell'America - Foto

LOS ANGELES. Da "Il selvaggio" con Marlon Brando alla coppia Fonda-Hopper in "Easy Rider", da Harley Davidson and the Marlboro Man, con Mikey Rourke a Nicholas Cage in "Ghost Rider". Film che avessero per protagoniste le iconiche Harley-Davidson ne sono stati girati tanti, ma mai si era raccontata la storia di chi, quelle amatissime bikes, le ha create.

Ora DMax (canale 52 del digitale terrestre e 136 di Sky), il 4, 5 e 11 ottobre alle 21.10 propone la miniserie Harley and the Davidsons, basata sulla storia dei creatori della famosa marca di motociclette. Per l'occasione, Max Pezzali introdurrà i tre episodi, raccontando come è nata la sua passione per lo storico marchio.

Diviso in tre episodi da due ore ciascuno e ambientato all'inizio del secolo scorso a Milwaukee, Harley and the Davidsons racconta la storia di Bill Harley e dei fratelli Walter e Arthur Davidson amici, figli di operai immigrati, che insieme daranno vita ad un marchio che rappresenta in tutto e per tutto l'America e i suoi ideali di libertà. La strada verso il successo è piena di ostacoli, di concorrenti senza scrupoli e di tragici incidenti. Lo spirito agguerrito e anticonformista dei tre viene temprato e inciso a fuoco nel DNA della moto, caratterizzando lo stile di vita di generazioni di motociclisti.

I tre pionieri mettono in gioco il loro patrimonio per lanciare la nuova impresa, ognuno di loro affronta sfide molto diverse: per Walter e Arthur, questa impresa rappresenta una possibilità di uscita dai margini della società; per Bill, la moto significa la speranza di liberarsi dai suoi dispotici genitori e mettere in pratica il proprio talento d'ingegnere.

La sua abilità gli consente di costruire una motocicletta superiore, ma il sogno diventa realtà solo quando Walter scende in pista e batte la loro grande rivale: la Indian Motorcycles. Mentre la rivalità tra i due marchi cresce, le corse diventano sempre più pericolose, con conseguenze che possono anche essere mortali. I tre amici incarnano alla perfezione il mito del sogno americano.

«È così palpabile quel sogno, così interconnesso con queste tre persone - dice Bug Hall che interpreta Bill Harley - queste moto, questa storia sono la quintessenza della libertà, del coraggio, del pionierismo. Ci sono poche documentazioni o dichiarazioni dei tre amici, una di queste poche è una frase di Walter Davidson che descrive le sensazioni che provava quando correva.

"Non è pura e semplice paura, è più timore di un possibile guasto, di un difetto della moto che si manifesta in corsà, disse. Allora era tutto molto più artigianale e pionieristico e i pericoli erano davvero importanti. Quello che facevano era incredibilmente pericoloso. È tuttora pericoloso andare e gareggiare con le moto, ma allora era cento volte peggio. Quei tre ragazzi erano coraggiosi e forti, cadevano, si rialzavano e salivano di nuovo sulla moto».

«Non è solo la storia della creazione delle famose moto e dei pericoli delle gare - avverte Michiel Huisman, che interpreta Walter Davidson e che il pubblico televisivo conosce per aver interpretato Daario Naharis in Trono di Spade - È soprattutto la storia di un'amicizia e di come questa amicizia si sia concretizzata in una macchina meravigliosa». Raccontare una storia vera comporta sempre una certa dose di responsabilità verso chi, in quella storia è rappresentato, ma i tre protagonisti sentono di aver fatto un buon lavoro.

«Sento la responsabilità - dice chi interpreta Bill Harley, Robert Aramayo, anche lui fra i protagonisti di Trono di Spade - ma la cosa bella è che per quanto la storia del marchio e delle moto sia conosciuta e documentata, non ci sono molte informazioni sui tre. Questo ci ha dato un pò più di spazio».

«Ognuno aveva la sua personalità questo è risaputo - prosegue Huisman - Walter, il personaggio che io interpreto, rappresentava il lato ribelle del trio, ma una buona dose di anticonformismo era presente in tutti e tre. Questa serie racconta una passione e quella passione l'abbiamo rivissuta tutti sul set. È stato emozionante».

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