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Intelligenza artificiale, siglata un'alleanza tra i 5 big della Silicon Valley

ROMA. Dagli assistenti vocali al riconoscimento delle immagini, dai programmi di traduzione alle applicazioni nella medicina e persino nello spettacolo, l'intelligenza artificiale è già tra di noi. Qualità "superumane" che entrano nella nostra vita quotidiana portando benefici ma aprendo scenari sconosciuti.

Per perfezionare la comprensione di questo nuovo orizzonte e creare degli standard per i ricercatori del futuro cinque big della Silicon Valley come Google, Facebook, Amazon, Ibm e Microsoft hanno creato un'alleanza. Da cui però restano fuori Apple ed Elon Musk, patron di Tesla e di SpaceX.

La collaborazione si chiama 'Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society' e si propone di informare le persone e di tenere d'occhio etica, trasparenza e privacy di questa ultima frontiera tecnologica. «Come ricercatori sentiamo il peso della fiducia che le persone ripongono in noi. Dobbiamo garantire che il progresso vada di pari passo con la massima considerazione dei valori umani», spiega Yann LeCun, direttore di Facebook Research.

«Siamo entusiasti dell'intesa, avrà un grande impatto sulle persone e nella società. Nella collaborazione vediamo un'importante possibilità di sviluppo per la salute, l'istruzione, i trasporti e il benessere pubblico», aggiunge Eric Horvitz di Microsoft Research. Il colosso di Redmond, dal suo canto, sta accelerando su questo fronte con l«AI and Research Group', una nuova divisione che sarà formata da oltre 5mila informatici e ingegneri guidati da Harry Shum, definito un "luminare della computer vision".

In questa Santa Alleanza si fa notare l'assenza di due big come Apple ed Elon Musk. L'azienda di Cupertino - come fa notare il Guardian - "ha una lunga storia di percorsi solitari anche quando altri giganti tecnologici sotterrano l'ascia di guerra". "Siamo in contatto con loro, spero si uniscano presto", dice Horvitz.

Diverso il caso di Musk, uno dei maggiori visionari del nostro tempo, che ha già investito 1 miliardo di dollari in 'OpenAI". È uno dei maggiori laboratori di ricerca indipendenti nel settore che ha un obiettivo simile all'alleanza di Google, Facebook, Amazon, Ibm e Microsoft: "studiare l'intelligenza artificiale in modo che l'umanità possa beneficiarne". È probabile però che questa alleanza in futuro si allarghi. "Siamo in procinto di invitare diversi gruppi e laboratori di ricerca - dice Mustafa Suleyman di Deep Mind, acquistata da Google nel 2014 -. Pensiamo sia importante incoraggiare gli sforzi nel settore dell'intelligenza artificiale a più livelli".

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