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Spaccature sulla crosta di Mercurio, si restringe il pianeta più piccolo del Sistema Solare

ROMA. Mercurio si sta restringendo: il pianeta più piccolo del Sistema Solare si contrae e si spacca in superficie per effetto del raffreddamento del suo nucleo. Analizzate da Tom Watters, dell'Istituto Smithsonian, le immagini inviate dalla sonda Messenger dimostrano che il piccolo pianeta 'bruciato dal Sole" ha una superficie piena di spaccature, faglie anche molto recenti, a testimonianza di un'attività tettonica ancora oggi attiva.

Con la sua enorme mole di dati inviati a Terra nel corso della sua missione, Messenger - la sonda inviata dalla Nasa che ha studiato Mercurio dal 2011 al 2015 - continua a mostrare dettagli finora sconosciuti del piccolo pianeta. L'analisi delle ultime immagini descritte su Nature Geosciences ha infatti dimostrato che la sua superficie è costellata da grandi e piccoli dirupi dovuti ai movimenti interni del suo nucleo.

Raffreddandosi, il suo centro si è contratto provocando delle spaccature nella superficie che possono arrivare anche a 1500 metri. L'esistenza di faglie più piccole e giovani, visibili solo grazie agli strumenti di Messenger, dimostra che il nucleo del pianeta si sta ancora raffreddando e quindi esiste ancora adesso un'attività sismica.

Una caratteristica che, dopo la scoperta dell'esistenza di un campo magnetico simile a quello terrestre, dimostra come Mercurio sia uno degli oggetti più interessanti dell'intero Sistema Solare.

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