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Attacco hacker a Yahoo!, violati i dati di milioni di utenti

NEW YORK.  Un maxi cyberattacco con il quale  sono rubati i dati di quasi la metà degli utenti Yahoo!. Il  motore di ricerca conferma l'aggressione informatica nel 2014 e  il furto di informazioni personali di 500 milioni di clienti sul  miliardo totale della società. Un'ammissione che rischia di  creare tensioni nella vendita di Yahoo! a Verizon.

«Lavoriamo con le autorità» afferma Yahoo!, sottolineando  che le indagini condotte non hanno rivelato la presenza di un  «attore esterno sponsorizzato da uno stato» nelle rete della  società. Il Consiglio Nazionale per la Sicurezza e la Casa  Bianca sono a conoscenza dell'attacco hacker contro Yahoo!, che  risulta maggiore di quanto inizialmente stimato. Negli ultimi  tempi diverse società americane sono state vittime di attacchi  hacker da parte di soggetti legati a governi stranieri, e i  sospetti principali sono caduti su Russia e Cina.

 Le nozze fra Yahoo! e Verizon non sono state ancora  formalizzate: all'appello manca il via libera delle autorità e  degli azionisti del motore di ricerca. L'impatto della conferma  sull'operazione non è ancora chiaro ma, secondo gli analisti,  potrebbe rendere la strada più in salita, soprattutto in termini  di assunzione della responsabilità in un momento di transizione.

Le prime indiscrezioni su un possibile attacco hacker contro  Yahoo! risalgono ad agosto, quando l'hacker Peace ha  annunciato di aver messo in vendita i dati di 200 milioni di  utenti per 3 bitcoin, circa 1.800 dollari. Yahoo! si era detta  consapevole dei rumors ma non aveva preso una posizione,  avviando solo un'indagine interna.

I dati rubati includono i nomi degli utenti, le date di  nascita e altri loro indirizzi email. Non ci sono informazioni  finanziarie e questo esonererebbe Yahoo! dal dover contattare  ogni singolo cliente e offrire servizi di monitoraggio del  credito. A livello di immagine, però, lo schiaffo è pesante.  Yahoo!, consapevole dell'attacco, non ha invitato gli utenti a  cambiare la password per precauzione, mostrandosi non reattivo.  E chiedere la modifica ora potrebbe essere troppo poco e troppo  tardi. Il cyberattacco rappresenta anche un nuovo colpo per  Marissa Mayer, l'amministratore delegato di Yahoo!, sulla quale  erano state riposte le speranze del rilancio. Speranze però  naufragate dopo anni di taglio costi e che hanno spinto Yahoo! a  mettersi in vendita. Mayer se lascia l'incarico nell'ambito  dell'accordo con Verizon incasserà 44 milioni di  dollari.

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